Marrakech e dintorni – 5 giorni in Marocco
Marrakech in 5 giorni: ho visto così tante cose che mi sembra di essere stata via un mese intero.
Per questo secondo viaggio in Marocco ho scelto quella che forse è la città simbolo e visto che ancora una volta le cancellazioni dei voli mi hanno scombinato i piani ho deciso di inserire un paio di escursioni nei dintorni.
Il risultato è stato un viaggio ricchissimo di esplorazioni e di cose da vedere, e la sensazione che il Marocco sia tutto da esplorare.
INDICE
Il viaggio in breve
Volo Ryanair da Pisa 90 euro a/r
Due cose importanti da sapere sui voli:
– all’aeroporto di Marrakech ci sono controlli infiniti in partenza, conviene arrivare almeno tre ore prima, servono tutte.
– per il ritorno serve la carta d’imbarco stampata su carta, non accettano il biglietto elettronico. Questa carta d’imbarco va convalidata ai banchi del check in, anche se non avete bagaglio da caricare in stiva – quindi mettete in conto anche la coda al check in.
Per stampare la carta d’imbarco non ci sono problemi: se non ve la stampano al riad (Ma perchè non dovrebbero farlo?) ci sono dozzine di agenzie turistiche che ve la stamperanno (Agg. Gennaio 2025).
4 Notti al Riad Andalla 62 euro a notte (Però poi ho pagato con carta ed ho avuto un rincaro del 5% + le commissioni italiane. Questa cosa secondo me dovrebbero dirla prima )

Riad Andalla – Medina di Marrakech
Alcune cose utili per scegliere l’albergo
– come in ogni città turistica c’è sempre la possibilità di soggiornare in alberghi in stile occidentale e in zone meno “caratteristiche”, ma non l’ho proprio preso in considerazione. Ci sono riad meravigliosi nel cuore della medina, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Un riad è una casa tradizionale con un cortile interno su cui si affacciano tutte le stanze. Sono strutture piccole e molto tranquille, spesso arredate e decorate con semplice eleganza. Molti riad hanno terrazze panoramiche da cui vedere la città.
Quello che ho scelto aveva la vista su piazza Jemaa el Fna : tramonti indimenticabili con la città color oro, i canti dei muezzin e il chiasso lontano della piazza. Se ripenso a Marrakech ripenso al primo tramonto in terrazza <3

Tramonto dalla terrazza del Riad Andalla
– se scegliete un riad sarà senz’altro in strade interne e potrebbe essere anche difficile da trovare. Sceglietelo in prossimità di un punto di riferimento famoso e se proprio siete in dubbio accordatevi per farvi venire a prendere. I taxi non possono entrare nella medina dopo le 13, quindi mettete in conto un tragitto a piedi.
– se volete un posto sempre pieno di gente anche di sera restate nella zona di Jemaa el Fna. I negozi nei suk sono aperti anche dopo cena ma verso le 22 iniziano a chiudere e l’atmosfera è un po’ diversa. Visto che ero da sola ho preferito la folla
– google maps funziona a grandi linee, vi dà la direzione, ma non pensate di poterlo seguire al millimetro – fa quello che può. Prendetevi dei punti di riferimento e buon divertimento! Le strade grandi portano sempre da qualche parte, quelle piccole possono essere anche vicoli ciechi.
Escursioni prenotate con Get Your Guide
Essaouira a 18 euro con Atlas Desert Expeditions trips :ottima in ogni aspetto. Escursione per l’intera giornata, visita guidata alla fattoria dell’Argan, visita libera ad Essaouira. Pasti non inclusi.

Essaouira, medina
Ouazarzate e Ait Ben Haddou a 25 euro con Marrakech Tours: un po’ fuorviante la descrizione ma nel complesso una buona escursione. Visita guidata ad Ait Ben Haddou, libera negli altri posti. Pasto non incluso.
In entrambi i casi con GYG ho pagato meno di chi ha comprato le escursioni direttamente dal TO – pochi euro di differenza.
Altre informazioni utili
Telefono: Wind Travel pass weekly, nessun problema di funzionamento.
Prese elettriche: come quelle italiane
Cambio e carte: in questo caso è caldamente consigliato portarsi euro contanti e cambiarli agli uffici cambio (Non in banca e non prelevare da ATM).
Una nota: molti vi diranno che il miglior cambio della medina è quello dell’Hotel Alì – ed è vero, almeno per quello che ho visto.
Il cambio dell’hotel Alì però è sovraffollato e con code esagerate perchè tutti si fermano all’ufficio che si affaccia sulla via principale.
Se entrate, percorrete il corridoio e sbucate sull’altra via parallela trovate un altro ufficio con il solito cambio e senza coda.

Calamite che riproducono le vecchie insegne di Marrakech
Costo medio dei trasporti: ho provato solo i taxi. Li troverete divisi fra Grands Taxis e Petits Taxis. I grandi possono uscire dalla città (Quindi sono quelli da usare per l’aeroporto), i piccoli si usano in città.
Ci sarebbe anche una app tipo Uber che si chiama Careem ma le attese sono interminabili e il risparmio è minimo. Però è utile per farsi un’idea del prezzo giusto di un tragitto.
Indicativamente in città sono giusti 50 dh, fuori città per l’aeroporto ne ho spesi 120 dh ma sono certa che si trovi anche a meno.

Micio del suk
Costo medio dei pasti: ho speso da 20 centesimi per i msemen alle bancarelle a 14 euro per un ristorante sul mare ad Essaouira, con camerieri in divisa e ambiente elegante. In genere si spende davvero poco ed ho quasi sempre mangiato bene.
Questi mi sento di consigliarli:
Dune Rooftop – carino, pulito, tagine di pollo indimenticabile
La Palmera – con terrazzino panoramico, bell’ambiente e ottimo cibo
Sul mare a Essaouira – decisamente bello e panoramico, ottima zuppa di pesce.
Cosa ho visitato
Piazza Jemaa el Fna
Probabilmente il luogo più conosciuto di Marrakech, un’enorme piazza che la sera si riempie di bancarelle e di vita. E’ diversa nelle varie ore della giornata, irriconoscibile fra mattina e sera, e attraversarla dopo il tramonto è un’esperienza decisamente esotica e particolare, turistica e kitsch.

Piazza Jemaa el Fna
Non ci potevo credere ma qui effettivamente non è il caso di camminare con il naso per aria, perchè il rischio di calpestare le ceste con i serpenti in effetti è reale.
I flauti degli incantatori di serpenti vi faranno impazzire, la melodia insistente e sempre uguale buca il rumore della folla, diventa una sorta di colonna sonora dell’intera piazza.
Venditori d’acqua, ammaestratori di scimmiette vestite come bambini, venditori di qualunque cosa venga in mente, cantanti, musicisti, turisti…fa girare la testa, davvero.
Belli anche i caffè che si affacciano sulla piazza, fa cui il più famoso, il Cafè de France che conserva ancora un polveroso fascino coloniale. Con un po’ di fantasia è facile ripensare ai viaggiatori di altri tempi seduti ai tavolini a bere tè alla menta e a guardare i tramonti infuocati di Marrakech.
Sarebbe un’esperienza immersiva grandiosa se non ci fossero alcuni tipi di venditori (E alcuni tipi di turisti) che secondo me rovinano tutto.
E’ facilissimo infatti trovare gente che discute in modo acceso ed aggressivo, la maggior parte delle volte questo accade a causa delle foto per cui i venditori vogliono essere pagati.
Oppure a causa dell’insistenza delle donne che vogliono dipingere le mani con l’henné o ancora per colpa dei ristoratori che tendono a fregare i turisti più sprovveduti. O anche per colpa dei turisti stessi, che possono essere arroganti ed indisponenti.

Jemaa el Fna
Ecco: secondo me è meglio partire preparati in modo da evitare problemi, in fondo è facile: basta evitare di fotografare le persone senza chiedere il permesso (O nel caso essere pronti a lasciare una mancia) e stare attenti alle truffe più frequenti.
Fra tutti i posti che ho visitato nella città è quella che mi è piaciuta meno, però non posso negare che abbia energia e fascino, è stata dichiarata patrimonio UNESCO. Ci tengo anche a specificare che malgrado viaggiassi da sola non sono mai stata infastidita da nessuno – probabilmente il viaggio al Cairo mi ha formata per esperienze del genere.
La Koutobia
La Moschea Koutubia è il principale punto di riferimento della medina, il suo inconfondibile minareto si vede da lontano ed è la parte più riconoscibile dello skyline di Marrakech.
Guardandolo bene è completamente diverso dai minareti sottili ed affusolati della maggior parte delle moschee del mondo arabo: questo forse assomiglia un po’ di più ad un campanile, alto, squadrato. Ho già visto una forma simile a Siviglia: la Giralda infatti è ispirata proprio a questo minareto.

Koutobia
Nella moschea della Koutubia (Come nella maggior parte delle moschee del Marocco) non è possibile entrare se non si è di religione islamica: è un vero peccato, mi sarebbe piaciuto vedere quanto sono diversi gli interni.
I suk
I suk di Marrakech sono un labirinto di negozi, botteghe, dar, palazzi, cortili, portoni da far girare la testa.
Pensavo che avrei trovato un’atmosfera – ed una logica – simile a quella della bellissima medina di Fes ma qui le regole sono tutte ribaltate.
Le uniche certezze sono che le vie grandi portano sempre da qualche parte – e le vie piccole invece spesso finiscono in vicoli ciechi e cortili. Gli accessi ai suk principali sono segnalati da grandi portoni che vengono chiusi durante la notte.
In certi passaggi la sensazione di ritrovarsi nella caverna di Alì Babà è fortissima e si passa da zone fortemente turistiche a zone in cui si arriva solo se ci si perde, e dove i fabbri forgiano le complicate decorazioni dei cancelli direttamente in strada.

Suk nella medina di Marrakech
Ecco: diciamo che per gironzolare nei suk bisogna non avere né meta né orario, perchè non si sa mai cosa potrebbe attirare l’attenzione.
Bisogna anche avere riflessi pronti perchè in queste stradine strette ed affollate non possono passare auto, ma può passare qualsiasi cosa più piccola: i motorini sfrecciano ovunque, spesso carichi fino all’inverosimile. Gli asinelli portano il loro carico di merci e la gente riempie ogni spazio vuoto. Un vero bagno di folla nelle vie principali!
Il suk è diviso in zone in base alle merci che si vendono: migliaia e migliaia di botteghine una accanto all’altra con una quantità di merce che fa girare la testa, inframmezzate da Kissaria (mercati coperti) in cui in genere si vendono tessuti e tappeti. Nei dintorni della piazza troverete anche un posto davvero bizzarro, il passaggio del re: un omaggio spontaneo ai sovrani del Marocco fatto di foto, decorazioni, targhe. Non so dirvi dove sia di preciso ma se curiosate in giro lo trovate senz’altro.

Passaggio del Re
Per esplorare i suk non siate timidi, è dentro ai cortili e nelle vie secondarie che si fanno le scoperte più entusiasmanti.
Una menzione a parte è anche quella per l’aspetto dei suk la mattina presto: la geografia del posto cambia, le vie della sera non si riconoscono più la mattina, sparisce ogni punto di riferimento.
Trovare il vuoto dove solo poche ore prima si faticava a passare è davvero strano.

Suk deserto la mattina presto
Medersa di Ben Youssef
E’ stupenda, se avete tempo per visitare un solo un palazzo allora visitate questo .

Medersa di Ben Youssef
La Madrasa di Ben Youssef era una scuola coranica, fondata nel quattordicesimo secolo, poteva ospitare centinaia di studenti. E’ stata la madrasa più grande del Marocco.

Medersa di Ben Youssef
E’ interamente visitabile: cortile interno, aule, stanze degli studenti. Ogni centimetro è ricoperto di complicate decorazioni che spesso sono versetti tratti dal corano.
L’ho visitata all’orario di apertura e direi che era il momento migliore, sia per la luce sia per la poca gente.
A fine della mia visita stavano iniziando ad arrivare i gruppi delle escursioni organizzate: un po’ troppo affollato per i miei gusti. (Costo d’ingresso 50 dh)
Dar El Bacha
Dar El Bacha è un palazzo costruito nei primi anni del 900, era la residenza del pacha di Marrakech: un palazzo di rappresentanza.

Dar El Bacha – Una mostra fotografica
Spazi elegantissimi in cui sono stati ricevuti anche ospiti molto importanti. Adesso ospita il Museo delle confluenze – quando l’ho visitato c’era una mostra fotografica davvero spettacolare.

Dar El Bacha
All’interno del palazzo c’è una delle caffetterie più eleganti di Marrakech che offre una selezione di caffè da tutto il mondo.
Purtroppo non immaginavo che servisse la prenotazione, ho potuto solo dare un’occhiata. Sarà per la prossima volta. (Costo d’ingresso 60 dh)

La caffetteria con 200 varietà di caffè provenienti da tutto il mondo
Palazzo della Bahia
Bahia significa bello, meraviglioso, ed era anche il soprannome della moglie favorita di Ba Ahmed, il visir che ne volle la costruzione.

Palazzo di Bahia
E’ un palazzo enorme, 166 stanze su una superficie complessiva di otto ettari – visitabili solo in parte.
Al momento della mia visita c’erano molte zone in ristrutturazione e questo ovviamente disturba un po’. Diciamo che fino a completamento dei lavori io non lo metterei fra le attrazioni da visitare. (Costo d’ingresso 100 dh)
Tombe Saadiane
Le tombe saadiane sono una necropoli del sedicesimo secolo che venne cancellata dalla memoria per decenni, fino a che nel 1917 venne ritrovata grazie alle foto aeree della città.

Tombe Saadiane
Erano “scomparse” nel cuore della città, una storia davvero incredibile. Le decorazioni ricchissime e l’atmosfera un po’ fuori dal tempo e dalla città stessa li rendono davvero particolari, emozionanti.

Tombe Saadiane
(Costo d’ingresso 100 dh – forse un po’ sproporzionato il rapporto tra biglietto e tempo massimo di visita – ma la visita merita)
La mellah
E’ il quartiere ebraico a sud della medina che ha il suo cuore in Place des Ferblantiers.

Gioiellerie in uno spazio davvero particolare
Le vie intorno sono zeppe di negozi e di suk, alcune gioiellerie hanno spazi interni inaspettati, con fontane e decorazioni.

Mercato delle Spezie – Mellah
Particolarmente interessante il mercato delle spezie, in cui bisogna addentrarsi per trovare le parti meno turistiche.

Una botteghina nella Mellah
Jardin Majorelle
Questo giardino è diventato una delle tappe più iconiche di Marrakech. Si trova nella città nuova a Gueliz ed era il giardino della casa del pittore Jacques Majorelle.
Majorelle è anche l’autore di uno dei segni distintivi di questo spazio, il famoso blu Majorelle che decora ogni angolo di questo piccolo spazio verde.

Jardin Majorelle
Negli anni ottanta questa proprietà venne acquistata e restaurata dallo stilista Yves Saint Laurent ed è a lui che si deve l’aspetto attuale. Specchi d’acqua, piante grasse, palme, geometrie di colori brillanti e fontane. Capisco bene il motivo di tanto successo ma personalmente l’ho trovato decisamente sovraffollato, malgrado i biglietti con gli ingressi suddivisi per fascia oraria. Il costo per visitarlo e per raggiungerlo mi è sembrato sproporzionato.
Il viaggio giorno per giorno
Giorno 1 – La piazza ed i dintorni
Arrivo nel primo pomeriggio, in albergo per le 15 e primo giro di orientamento:
Jemaa el Fna – da vedere a tutte le ore del giorno e della sera, cambia continuamente;
Suk vari a nord della piazza – dove perdersi di continuo e dove sentirsi un po’ come nella caverna dei tesori di Alì Babà:
Mellah, con un giretto esplorativo nello Spice Market e nei dintorni.
Tramonto dalla terrazza dell’albergo con vista sulla piazza , una meraviglia.
Cena da Chez Brahim che avevo trovato fra i ristoranti consigliati: meh. C’è molto di meglio. Dopo cena in piazza a guardare la gente.
Giorno 2: intera giornata a Marrakech.
Inizio la giornata con la visita alla Medersa di Ben Youssef, con ingresso all’orario di apertura: assolutamente da non perdere!! E’ stato interessante anche vedere la medina con i negozi chiusi: è assolutamente irriconoscibile.
Esco e gironzolo un po’ fino a trovarmi vicina a Dar El Bacha e pensando al suo caffè con ben 200 tipi di miscele penso di entrare per visitarlo e fare una pausa. La visita è meravigliosa, il caffè invece va prenotato con anticipo. Quando mi hanno detto che c’era una lista di attesa di due ore e mezzo ho rinunciato.
Continuo a gironzolare passando di suk in suk e svaligiando tutte le pasticcerie che trovo (se amate le mandorle qui vi toglierete la voglia ) e pian piano ritorno verso la Koutubia.

La mia pasticceria preferita in Rue Kennaria
Alle 14 ho l’ingresso al Jardin Majorelle e devo uscire dalla medina per prendere un taxi.
Pranzo con msemen al formaggio e poi gironzolo un po’ nei giardini della Koutubia, cercando nidi di cicogne (Che ci sono, ma sono tutti accanto ai ripetitori dei cellulari, saranno cicogne 5G)
Passeggiando arrivo fino alle Tombe Saadiane (Che però non ho tempo di visitare) e poi chiamo un taxi e vado ai giardini.
Ecco, ve l’ho già scritto: troppa calca, troppo piccoli. Non mi sono piaciuti . Senz’altro ho sbagliato l’orario di visita, non mi aspettavo che fossero così affollati.
Alla fine della visita prendo un altro taxi e mi faccio portare al Palazzo di Bahia. Molto meglio, anche se gran parte del palazzo è in ristrutturazione. Quando finiranno sarà spettacolare.
Quando esco inizio a rientrare verso il mio albergo e mi concedo l’ennesima merenda al Museo di arte culinaria marocchina, a pochi metri dal Palazzo di Bahia.

Museo di Arte Culinaria Marocchina
Oh: bello bello. Secondo me lì vale la pena fare anche una lezione di cucina (Da prenotare in anticipo)

Merenda al Museo di Arte Culinaria Marocchina
Altro appuntamento con il tramonto dalla terrazza e cena al Dune Rooftop:
Giorno 3: gita ad Essaouira
Che dire? Amore a prima vista, è una città stupenda.
Questo mare, questo vento caldo, le case bianche e azzurre, i gatti pasciuti nei vicoli: bella bella e bella.
E anche particolare con quei bastioni sul mare e con quella medina lineare, che non assomiglia per niente alle altre medine che ho visitato.

La più classica delle trappole – e la più piacevole. Il tè offerto dal venditore.
E’ un patrimonio Unesco ed è stata completamente ridisegnata “all’europea” nel diciottesimo secolo. Essaouira significa proprio “La ben disegnata”.
La differenza è notevole, vi assicuro.
Pranzo al ristorante Sul Mare in terrazza: consigliato.
Ad Essaouira è possibile anche fare un’esperienza un po’ diversa: è possibile infatti acquistare il pesce direttamente al mercato e poi farselo cucinare in alcuni locali che noleggiano le griglie. L’avevo preso in considerazione ma ha vinto la pigrizia

Pescatore e gabbiani
Una chicca per gli appassionati di serie TV : Essaouira è una delle location in Marocco de Il trono di Spade.
Le coltivazioni di Argan
Durante il viaggio ho visitato anche una delle centinaia di cooperative femminili dell’Argan: in questa c’era un bell’albero di più di 500 anni. Ho visto le varie fasi di lavorazione – utile per farsi un’idea – ed ho assaggiato varie cose (Riconoscendo finalmente alcuni sapori del mio primo viaggio in Marocco – il sapore dell’olio di argan alimentare). Tutto sommato interessante.

L’estrazione dell’olio d’Argan
Interessanti anche le decine di alberi di argan lungo la strada pieni di piattaforme per farci salire le capre .
Il governo ha vietato questa pratica che era esclusivamente ad uso e consumo dei turisti perchè queste povere bestie erano legate sugli alberi per ore e ore, senza poter bere né mangiare.
Mi pare un passo in avanti, no?
Rientro a Marrakech e cena con un gruppo di italiani conosciuti sul pullman – ristorante da non consigliare
Una nota: se avete più tempo fermatevi almeno una notte ad Essaouira
Giorno 4: Ait Ben Haddou e Ouazarzate
Panorami notevolissimi nelle montagne dell’Atlante con questa strada piena di tornanti e queste montagne brulle e bellissime. Sosta sul Tizi n’Tichka a oltre duemila metri.

Tizi n’Tichka – La strada tortuosa che porta fino al passo
Belle anche le valli verdissime con gli alberi fioriti e con questi orti con complicati sistemi di irrigazione.
Tante le greggi di capre e pecore e tanti agnellini saltellanti – deve essere il momento delle nascite
Prima fermata allo Ksar di Ait Ben Haddou: colpo d’occhio mozzafiato, patrimonio UNESCO di edifici in adobe.

Ait Ben Haddou
Location di molti film e serie TV, posto molto legato all’industria del cinema marocchina. Abbiamo visitato una casba tradizionale e risalito il paese fino alla cima della collina.
Paesi come questo erano tappe delle vie carovaniere che venivano dal cuore dell’Africa, posti sicuri dove sostare. Le carovane portavano ricchezze di ogni genere e questo si riflette sull’architettura del posto: decisamente ricca ed elegante.
Qui ho visto anche un tipo di pittura che mi ha davvero meravigliata, una pittura con il fuoco.
Ok, sono dimostrazioni per turisti però davvero questo mi è rimasto impresso, non ve lo perdete solo perchè pensate all’ennesima dimostrazione/fotocopia.
Mentre spiega la teoria il pittore inizia a tracciare il disegno sulla carta, usa solo pigmenti naturali come il tè e lo zafferano.
All’inizio sembra quasi che si limiti a bagnare il foglio, il disegno vero e proprio si intuisce più che vederlo, un’insieme di linee chiarissime ed umide. Poi avviene la magia: passando la carta sulla fiamma di un fornellino il disegno appare come per magia e i colori slavati si trasformano in marrone, nero, azzurro.
Nella tappa successiva avevo capito che saremmo andati a visitare gli Studios cinematografici di Ouazarzate, la Hollywood d’Africa, e invece avevamo il tempo solo per vederli dal cancello – wow.
A Ouazarzate ho visitato anche una grande casba, in gran parte ristrutturata: rende perfettamente l’idea di ricchezza.

Casba a Ouazarzate
E’ un’escursione molto lunga ma ne valeva la pena solo per visitare Ait Ben Haddou.
Giorno 5: Tombe Saadiane e suk
Visito le Tombe Saadiane e poi gironzolo nei suk per fare gli ultimi acquisti (In realtà ho comprato davvero poco).

Tombe Saadiane, il giardino nascosto
I suk di Marrakech non assomigliano per niente a quelli di Fes, la distinzione fra i vari mestieri è meno netta e alcuni poi sono decisamente finti, non è rimasto niente di originale. Però sono un’esperienza particolare, mi sono piaciuti
Rientro rocambolesco in aeroporto a causa del gran traffico causato dalla maratona internazionale di Marrakech.
Col senno di poi
– avrei dormito una notte ad Essaouira
– avrei visitato i giardini Majorelle al primo ingresso, la domenica mattina
– avrei prenotato il caffè al Dar El Bacha
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