Tirana – Una città in crescita
Temo di aver sempre un po’ snobbato Tirana perchè pur essendo così vicina e facilmente raggiungibile non l’ho mai considerata come meta per un week-end.
Questo anche a causa di come me l’avevano raccontata: povera, scialba, poco interessante.
Tirana però è una città che sta cambiando in fretta e potete immaginare la mia sorpresa quando – costretta da Wizzair – ho improvvisato un week-end per poter prendere l’aereo per Abu Dhabi e continuare il mio viaggio (Che trovi qui)

Mother’s care – Case Maclaim
Ero partita senza particolari aspettative ed ho trovato una città interessante e piena di cose da vedere, e mi è rimasta la voglia di tornare per fare un giro un po’ più lungo e completo.
Ma andiamo con ordine.

Casa museo di Ismail Kadare
INDICE
Cose utili da sapere
Cambio: le carte sono accettate spesso ma non sempre – ad esempio alla Casa delle Foglie accettano solo contanti e solo lek.
In molti posti comunque si può pagare in euro senza problemi.
In nessun caso è conveniente prelevare dagli ATM, non avevo mai visto una cosa del genere, le commissioni per il prelievo in contanti arrivano al 70% (Sì, avete letto bene.) Io un bancomat che chiede “Sei sicuro di voler prelevare?” non l’avevo mai visto.
Lingua: inglese parlato ovunque, spessissimo parlano anche in italiano. Nessun problema di comunicazione.
Trasporti: non li ho provati perchè da e per l’aeroporto ho scelto un taxi prenotato con Booking e in città mi sono mossa solo a piedi. Una cosa utile da sapere è che malgrado l’aeroporto sia molto vicino alla città è necessario considerare almeno un’ora di strada, a causa del traffico.
E’ sicuramente una situazione temporanea, ma vista l’entità dei lavori è meglio arrivare preparati.
Prese elettriche: come le italiane.
Telefono: io ho fatto il Wind Travel pass Balcani
Pernottamento: ho scelto un albergo vicino a Piazza Skanderbeg, il Tirana Square Hotel. Ottimo rapporto qualità prezzo, semplice ma centralissimo. E’ in una buona zona per spostarsi a piedi.
Cosa vedere a Tirana
Piazza Skandebeg

Piazza Skanderbeg
La visita della città non può che iniziare da qui, a due passi dall’albergo da cui passo soltanto per lasciare lo zaino.
La Piazza Skandebeg è intitolata all’eroe nazionale Giorgio Castriota, detto Skandebeg .
La piazza è dominata dal suo monumento (Che naturalmente quando sono andata io era in ristrutturazione) ed è circondata da una serie di edifici importanti: il Museo Storico Nazionale (Chiuso per ristrutturazione a marzo 2025), l’Opera di Tirana, la Moschea Et’hem Bey e la Torre dell’Orologio. Nelle immediate vicinanze della piazza c’è anche Bunk’Art 2 – assolutamente da non perdere.
La piazza è un ottimo punto di riferimento e il punti di inizio più naturale per la visita della città.

Museo Nazionale di Storia
Una caratteristica della piazza che non passa inosservata è la pavimentazione: il rivestimento è stato realizzato con pietre provenienti da tutta l’Albania ed il disegno che può apparire casuale in realtà richiama il paesaggio albanese, composto da montagne e pianure. Ha un bel significato simbolico di unità ed identità, vero?
La piazza è enorme ed è interamente pedonale, la sera si riempie di gente che passeggia e si gode il tempo libero – è uno spazio davvero piacevole.
Molto interessanti anche i grattacieli attorno alla piazza, ce ne sono alcuni davvero insoliti. (Per non parlare di quanti cantieri sono attivi, questa è una città che cresce molto in fretta)
Moschea Et’hem Bey e Torre dell’Orologio
Una piccola moschea del periodo ottomano che ha resistito ai cambiamenti del periodo comunista.
All’interno gli affreschi sono diversi dai decori tradizionali delle moschee, al posto dei motivi geometrici ci sono paesaggi naturali: boschi, cascate e laghi.

Moschea Et’hem Bey
L’ingresso è gratuito e libero – naturalmente non durante le preghiere.
Questa piccola moschea ha un posto di rilievo nella storia recente dell’Albania.
Durante il regime sovietico vigeva il divieto di pratiche religiose e gli edifici di culto vennero chiusi ed abbandonati.
Il 18 gennaio 1991 però a seguito di una protesta di piazza che coinvolse oltre 10.000 persone, la moschea venne riaperta con la forza e venne celebrata una preghiera – senza il consenso delle autorità. Questo è stato uno dei primi atti che ha poi portato l’Albania all’indipendenza.
La torre dell’orologio è subito accanto alla moschea, è possibile salire sulla cima per avere una vista panoramica sulla piazza.
Bunk’Art 2
Questo è un posto talmente particolare che per capirlo meglio è necessario spiegare un po’ qualcosa della storia recente dell’Albania.

Bunk’Art 2 – L’ingresso
Dopo la seconda guerra mondiale l’Albania faceva parte del blocco di nazioni sotto al controllo dell’unione sovietica, ma a differenza di molti altri paesi è incappata in una delle dittature più buie del secolo scorso.
Nel 1944 infatti salì al potere Enver Hoxa, che governò per 40 anni e che si assicurò il controllo assoluto sulla politica e sull’economia. E sulla vita dei suoi cittadini.
40 anni di isolamento praticamente totale, di repressione, polizia segreta e povertà.

Sistemi di sorveglianza nascosti nelle case.
E 40 anni di bunker: Hoxa era ossessionato dall’idea di subire un’invasione straniera ed ordinò la costruzione di centinaia di migliaia di bunker in tutto il territorio.
Bunk’Art 2 è un museo sulla polizia segreta e sugli anni di dittatura ed è situato in un bunker sotto a Piazza Skandbeg e al Ministero dell’Interno.

Uffici sotterranei del Ministero degli Interni – Bunk’Art 2
Era completamente attrezzato perchè in caso di attacco nucleare avrebbe dovuto consentire alle alte cariche del ministero dell’interno e della polizia segreta di continuare a gestire il paese da un luogo sicuro. E’ ancora possibile infatti vedere le stanze di servizio completamente arredate: camere da letto, uffici, sale riunioni.
Ho trovato molto interessante anche l’esposizione delle foto ritoccate con i mezzi dell’epoca. Il sistema era molto semplice: se per qualche motivo qualcuno non andava più bene al regime veniva semplicemente cancellato. Non vi fa venire in mente 1984 di Orwell?

Prima di Photoshop e dell’AI le foto si modificavano così

Altro fotomontaggio particolarmente malriuscito
E’ un museo interessante e di nuova concezione, ho apprezzato molto anche la parte finale in cui si illustrano gli inganni del regime utilizzando una serie di illusioni ottiche.
Vicino a Tirana c’è anche il Bunk’Art 1 – un’enorme bunker che occupa un’intera montagna. Questo non ho fatto in tempo a visitarlo ma ci andrò senz’altro la prossima volta.
Vi lascio il link di Bunk’Art 2 dove potete trovare le informazioni più aggiornate.
Grande Moschea di Tirana – Namazgah

Grande Moschea di Tirana
La grande moschea è uno degli edifici più recenti della città, è stata infatti inaugurata nel 2024
E’ la moschea più grande dei Balcani, può ospitare fino a 10.000 persone.

Il cortile interno della Grande Moschea di Tirana
Il colpo d’occhio è splendido, i 4 minareti sono visibili praticamente da tutta la città e la struttura candida risplende di riflessi d’oro con le luci della sera.

Grande Moschea di Tirana
Il Castello di Tirana

Il Castello di Tirana
Nonostante il nome questo non è un castello, sono i resti di una fortezza ottocentesca, pochi tratti dei muri perimetrali.
All’interno però c’è una zona molto vivace, piena zeppa di locali, negozi e musica.
Subito fuori dalle mura ci sono i venditori di frutta secca tostata al momento: il profumo delle noci cotte nel guscio fa venire l’acquolina!!
Merita un’occhiata anche il moderno centro commerciale Toptani, subito accanto. Salendo all’ultimo piano si ha una bella visuale sulla città.

Centro commerciale Toptani
Mercato Pazari i Ri
Il mercato centrale di Tirana, dove trovare cibo e souvenir.

Tabacco sfuso a Pazari I Ri
Nel periodo in cui l’ho visitato (Marzo) tutte le bancarelle traboccavano dei tradizionali braccialetti bianchi e rossi, i verore.
E’ tradizione infatti che questi braccialetti vengano indossati il 14 marzo e tolti al momento in cui si vede la prima rondine, sono un po’ una celebrazione della primavera e rappresentano buon auspicio e prosperità.

Raki – tradizionale liquore albanese
Ecco, se avessi seguito la tradizione avrei dovuto toglierlo solo pochi giorni dopo, quando ho visto le prime rondini alla Madrasa di Ulugh Beg a Samarcanda e invece ce l’ho ancora al polso: un bel ricordo di questa primavera.
Ponte dei Conciatori

Ponte dei Conciatori
Ponte ottomano del XVIII secolo, restaurato negli anni ’90. Una delle poche testimonianze d’epoca in questa città piuttosto recente.
(Se poi volete un contrasto di grande effetto date un’occhiata anche al vicino Ponte Vodafone 😅)

Ponte Vodafone
La Piramide di Tirana
La piramide nasceva come museo commemorativo di Enver Hoxa, venne inaugurata nel 1988 – tre anni dopo la sua morte.

La Piramide di Tirana
Con il crollo del comunismo però divenne prima un centro congressi, poi una base NATO (Da cui veniva seguita la guerra nel Kosovo) e ancora un centro per le trasmissioni radiotelevisive.
Nel corso dei primi anni del 2000 in molti ne chiedevano la demolizione, perchè nel frattempo degrado e vandalismo avevano avuto il sopravvento.
Fortunatamente venne invece scelta la via del recupero e della riqualificazione.
I lavori sono iniziati nel 2018 e terminati nel 2023 – adesso la piramide ospita al suo interno un centro culturale dedicato ai giovani e alla tecnologia.

L’interno della Piramide
Si può salire liberamente fin sulla cima e godere il panorama su tutta la città e il parco intorno è vivace e ben tenuto, molto frequentato.

Panorama dalla Piramide
Se si dovesse riassumere Tirana in un solo monumento io sceglierei proprio la Piramide, perchè secondo me racconta benissimo il passato, rappresenta il presente e contiene il futuro.
Segnalo anche un bel locale molto originale, il Komiteti Bar, che si affaccia proprio sulla piramide. L’arredamento vintage dell’interno è particolarmente interessante: si possono trovare radio d’epoca, giornali, quadri, uniformi militari… un caos colorato e davvero piacevole. Per chi ama i superalcolici questo bar è famoso per il Raki, un liquore ottenuto dalla distillazione di frutta fermentata.

Komiteti Bar
A poche centinaia di metri dalla piramide poi c’è Postbllok Memorial composto da un piccolo bunker, una serie di travi di cemento armato proveniente dalla prigione di Spac (Prigione dove fu incarcerato l’autore di questo memoriale) e un pezzo del muro di Berlino.

Muro di Berlino – Postbllok Memorial
In questa zona ho trovato anche molte librerie all’aperto, in particolare sulle spallette dei ponti e sui muretti dei parchi: un altro punto a favore per una città che mi sta conquistando.

Librerie all’aperto
Quartiere Blloku
Subito alle spalle del memoriale si trova il quartiere Blloku, che un tempo era riservato all’élite.
Adesso è un bel quartiere animato, con bei viali e locali di tendenza nelle ville della nomenklatura.
Vi segnalo in particolare il Radio Bar Tirana e lo Sky Club.

Sky Club Tirana
Quest’ultimo ha una vista spettacolare sulla città e la sala circolare ruota piano piano in modo da potersi godere il panorama a 360 gradi.

Panorama dallo Sky Club
C’è solo un piccolo problema: per chi come me soffre di cinetosi (Che non è altro che il mal di mare o il mal d’auto) questa esperienza non è particolarmente godibile.
Quando mi sono seduta al tavolo con il mio aperitivo pensavo che si muovesse davvero troppo lentamente per avere effetto su di me, e invece avevo torto 😅
Pazienza, ho imparato la lezione!
Stadio di Tirana e Piazza Madre Teresa di Calcutta
Altra zona che secondo me centra in pieno l’anima di Tirana: piazza Madre Teresa di Calcutta è il passato, mentre l’Air Albania Stadio è il futuro.

Air Albania
Il contrasto fra il vecchio e il nuovo per me è riuscitissimo, e anche in questo caso questi spazi pubblici non sono solo scenografici.
Vengono utilizzati e goduti quotidianamente dalla popolazione, tra passeggiate, eventi e momenti di socialità.
Una paio di curiosità sulla piazza Madre Teresa di Calcutta:
– Madre Teresa nacque a Skopje (Macedonia del Nord) da genitori albanesi. Lei si considerava albanese, ma Skopje rivendica con energia il fatto che lei sia nata lì. Il risultato è che in entrambi i paesi lei ha statue, targhe commemorative e piazze dedicate.
– gli edifici che si affacciano sulla piazza hanno un aspetto familiare: sono stati progettati da un architetto italiano negli anni trenta, durante l’occupazione italiana. Il loro stile razionalista, semplice e dalle linee pulite dà alla piazza un impressione di luogo fuori dal tempo.
Parku I Madh

Grande Parco di Tirana – Il lago artificiale
Proseguendo nella passeggiata si raggiunge il parco più grande di Tirana, un’oasi verde che comprende anche una collina ed un grande lago artificiale.
E’ un’area molto naturale e piacevole, molto più grande e frequentato di quello che immaginavo.
Casa delle foglie – Museo della sorveglianza segreta
Questo edificio dall’aspetto anonimo, durante gli anni del regime, fu la sede della Sigurimi, la terribile polizia segreta albanese.

La casa delle foglie
Veniva chiamato “La casa delle foglie” a causa dell’edera arrampicata sulla facciata, il motivo delle foglie ricorre anche all’interno come un filo conduttore.
Oggi ospita un museo molto interessante che racconta come funzionava e a che cosa serviva la Sigurimi: il loro scopo era il controllo totale sulla vita dei cittadini.
Le persone venivano spiate con cimici nascoste nelle loro case, telefoni manomessi, telecamere piazzate nei luoghi più insospettabili.

Un soggiorno d’epoca.
Le cimici venivano inserite negli oggetti d’uso comune che si potevano trovare in ogni casa.
L’esposizione è un crescendo di emozioni, si passa dalla semplice curiosità all’orrore quando si realizza che queste cose potevano cambiare la vita di una persona in un attimo.
Bastava una parola sbagliata o un atteggiamento non proprio conforme e si entrava nel mirino dei sorveglianti.

Una macchinetta a vapore per aprire le lettere. Ogni singola comunicazione era letta ed eventualmente censurata.
In ogni stanza c’è un cartello che con semplicità fa capire come fosse la loro vita: “Attenzione cari ospiti! Questa stanza è piena di microspie!“.
Cattedrale della Resurrezione di Cristo
Di fronte alla casa delle foglie si trova la Cattedrale della Resurrezione di Cristo, la chiesa ortodossa più grande dei Balcani.
E’ stata inaugurata nel 2012 e merita senz’altro una visita – gli spazi interni sono enormi e luminosi.
Un imprevisto ed una soluzione di ripiego mi hanno permesso di scoprire Tirana.
Non avevo aspettative particolari e invece ho trovato una città vivace e in crescita, con un potenziale enorme. Non vedo l’ora di tornare!!
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