Ubud è una piccola città nel centro di Bali, un punto privilegiato per iniziare a capire l’isola attraverso l’arte e la religione. Noi l’abbiamo visitata in una giornata, partendo da Kuta, ma l’ideale sarebbe fermarsi almeno una notte, per poterla visitare con calma.
La caratteristica principale di Ubud è il gran numero di gallerie d’arte, già solo queste meriterebbero un’intera giornata. Noi le visitiamo pigramente, ed acquistiamo una tela coloratissima, che ancora adesso ci ricorda Bali ad ogni occhiata.
Il paese è circondato da rigogliose risaie che occhieggiano nei vuoti tra le case ed i negozi e trasmettono una sensazione di serenità e di tempo antico.
Il riso è di un verde così tenero e rilassante che verrebbe voglia di stendersi qua in mezzo per fare un sonnellino…
Passeggiando arriviamo all’ingresso della Monkey Forest e decidiamo di acquistare un regalino per le scimmie che vi abitano: un casco di piccole e squisite banane locali, che offriamo ai vivacissimi macachi che popolano questa riserva.
In questo piccolo frammento di giungla infatti vive una colonia di macachi grigi semi addomesticati. Le loro smorfie e i loro giochi sono uno spettacolo da non perdere. Ah, attenzione, è meglio non attirare troppo la loro attenzione con oggetti piccoli e colorati, zainetti ed occhiali: sono ladre formidabili e non hanno alcun timore.
Passeggiamo un po’ fra i viali di questa riserva e troviamo piccoli templi seminascosti nella vegetazione. Più che una passeggiata è un’avventura.
Usciti dal tempio sentiamo in lontananza della musica e dei canti, e ci imbattiamo casualmente in un posto da sogno: il palazzo reale ed i suoi giardini.
Avvicinandoci alla fonte della musica scopriamo un’orchestra che sta facendo le prove ed un gruppo di ballerine che danzano e cantano una strana nenia “miagolante”.
Ci fermiamo affascinati a guardare, facciamo una sosta immersi nella musica. Il clima è scherzoso e rilassato, nell’orchestra ci sono anche alcuni bambini assieme al papà.
Arriva una signora per portare la merenda agli artisti, e visto che loro fanno pausa noi ne approfittiamo per visitare questo stupendo giardino.
Seguendo i sentieri troviamo fiori ovunque, piccoli templi, fontane, specchi d’acqua, e numerose casette accoglienti con la veranda arredata con tavoli, sedie, vasi di fiori.
Leggiamo sulla guida che questi edifici sono un ottimo esempio di casa balinese: la casa caratteristica infatti è un insieme di piccoli edifici racchiusi in un cortile recintato con un muro. Secondo le credenze locali gli spiriti non possono voltare gli angoli, o fare scalini, quindi il muro e le scale di accesso ad ogni edificio servono a tenerli lontani.
In alcuni portici sono esposti dei costumi meravigliosamente complicati, che raffigurano dei o demoni della religione locale.
A volte non è nemmeno facile distinguere fra vero e falso, e questo bel gufo ci fa sussultare quando si gira a guardarci.
Nel centro di Ubud troviamo un mercato vivacissimo ed affollato, e ci facciamo largo a fatica fra i mille tesori esposti sulle bancarelle.
Qui una guida dettagliata ed aggiornata della città e qui un breve riassunto sulla nostra esperienza a Bali.
Periodo di viaggio – Agosto 2002
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