Giappone con macchina a noleggio – il nostro itinerario
Quando ho iniziato a programmare questo viaggio mi sono scontrata con un vero e proprio pregiudizio: non si può girare il Giappone con macchina a noleggio. Come se i giapponesi non guidassero.
In realtà penso che questo pregiudizio sia dovuto al fatto che per molti anni i treni siano stati un modo veloce e relativamente economico per spostarsi fra le città principali, talmente convenienti che quasi tutti i viaggiatori occidentali facevano questa esperienza. Di fatto quindi quasi nessuno aveva veri e propri fatti da raccontare sul noleggio auto, e andava per sentito dire.
Beh, l’ho sperimentato e posso dire che il Giappone è come qualsiasi altro paese occidentale: si può girare in auto. Incredibile, vero?
Come sempre vi scriverò quello che avrei voluto sapere quando stavo cecando informazioni, e qui troverete un post più dettagliato su tutte le cose da sapere prima di noleggiare un auto in Giappone.
Come ci siamo organizzati
(Prezzi di Dicembre 2023)
✈️ volo LOT da Milano con scalo a Varsavia. Ho volato con compagnie migliori ma ci ha portato a destinazione. Costo 620 a testa
🚗macchina a noleggio prenotata con Booking, compagnia Orix. Costo 60 euro al giorno compresa assicurazione Casko. Ritiro e riconsegna alla stazione di Shinjuku a Tokyo. (La prima prenotata costava meno ed era all’aeroporto Haneda, ma ormai è andata così)
🏠 alberghi prenotati con Booking, costo medio 90 a notte per 4 persone (spesso in due camere matrimoniali, qualche volta in camera quadrupla. A volte con colazione. Una notte in albergo tipico con tatami e bagni caldi )
Connessione a internet: abbiamo noleggiato due pocket wifi (viaggiando in quattro abbiamo pensato alla possibilità di dividerci per vedere cose diverse) ritirati nel primo albergo e riconsegnati direttamente in aeroporto.
Avere internet è utilissimo, indispensabile in certi casi, si usa davvero per tutto. Due cose utili da sapere sul pocket wifi: non si possono usare per telefonare e consumano molto, quindi vi consiglio caldamente di procurarvi un buon power bank.
Ingressi a templi e musei: generalmente gratuiti, alcune con cifre simboliche di 100 yen. Fra quelli a pagamento che abbiamo visitato comunque la media era di 1.000/1.100 yen a testa.
Totale soggiorno 11 notti, così divise: 2 notti a Tokyo, quartiere Asakusa 4 notti a Kyoto 1 notte a Miyajima 2 notti ad Osaka 1 notte a Nagoya, 1 notte a Tokyo quartiere Akihabara
Giorno per giorno
Giorno 1 Tokyo: quartiere Asakusa, Ameyoko market, zoo di Ueno, Skytree a piedi. Per il primo giorno avevo pensato ad una cosa tranquilla, per riprenderci un po’ dal viaggio, e invece a fine serata avevamo fatto 24 km a piedi. Qui trovi il link all’itinerario del primo giorno.
Giorno 2: trasferimento a Kyoto con sosta alla Chureito Pagoda vista Fuji, serata a Kyoto. Qui trovi il link all’itinerario del secondo giorno.
Giorno 3: Kyoto – Kiyomizudera, Yasaka Koshindo, Yasaka shrine, Gion, Pontocho a piedi (Praticamente il meglio di Kyoto, secondo me) Qui trovi il link al terzo giorno.
Giorno 4: Kyoto – Kinkakuji, Arashiyama e Nishiki market (Fatto con i mezzi ma con il senno di poi era da fare in macchina )
Giorno 5: Nara e Fushimi Inari in macchina. Siamo arrivati al Fushimi Inari al tramonto e con una luce meravigliosa. Bellissimo anche l’effetto notturno, mi sarebbe piaciuto arrivare fino alla cima della montagna – magari la prossima volta.
Giorno 6: trasferimento per Hiroshima e pernottamento a Miyajima. La tappa più bella di tutto il viaggio per me.
Giorno 7: Miyajima e trasferimento per Osaka, visita serale del castello
Giorno 8: Osaka con i mezzi (Questo secondo me è stato indovinato), quartiere Shinsekai (pazzesco!!) e Dotonbori. Serata di Capodanno in albergo per pioggia.
Giorno 9: Trasferimento a Nagoya con tappa ad Uji. Uji è stata una delle tappe non preventivate, avevo pensato a Nara ma visto che l’abbiamo visitata prima del previsto ho improvvisato, ed è stata una bellissima sorpresa.
Serata a Nagoya nel quartiere Sakae: un quartiere molto vivace e colorato con punti molto fotogenici (E infatti era pieno di ragazzine in posa ovunque)
Giorno 10: Visita del castello di Nagoya – bellissimo secondo me – e poi trasferimento a Tokyo, con mega ingorgo in autostrada e ritardo per la riconsegna dell’auto. L’abbiamo dovuta tenere un altro giorno e questo ci ha scombinato i piani per l’ultimo giorno. Serata in giro ad Akihabara – che secondo me offre poco la sera.
Giorno 11: Tokyo riconsegna auto a Shinjuku e giornata in giro per il quartiere a comprare gli ultimi souvenir.
Perché così poco tempo a Tokyo? Perché l’avevamo già visitata nel 2020 (Puoi leggere questi post: Sette giorni a Tokyo Tokyo informazioni utili Le metropolitane di Tokyo ) , abbiamo preferito dedicare più tempo alle altre tappe.
Perché in auto? Per due motivi:
– Considerando i costi del JRP e considerando che viaggiamo in quattro abbiamo risparmiato più del 50%
– L’idea di organizzarci per prendere treni in orari prestabiliti, e magari doverli prenotare in anticipo per trovare posto non fa per noi. Poi se fosse stato l’unico modo l’avremmo fatto, ma visto che c’erano alternative abbiamo preferito l’auto.
Bonus: arrivare in treno nelle mete più turistiche significa arrivare assieme a centinaia di persone che probabilmente faranno il solito percorso. Il risultato è quello di trovare ogni posto irrimediabilmente affollato.
Me ne sono resa conto vedendo la folla che usciva dalla stazione di Kyoto e si riversava nelle strade, centinaia di persone nel solito momento. Non ci avevo pensato ma è senz’altro un punto a favore di spostarsi in auto.
Lo rifarei? Si, ma in modo diverso: con autobus notturni per le tratte lunghe e utilizzando le strade normali, per vedere di più.
Altre informazioni utili
Pasti. Non si muore di fame.
Anche stavolta abbiamo colto ogni occasione utile per mangiare e rispetto al 2020 abbiamo anche trovato un calo generale dei costi dei ristoranti – senz’altro dovuto al cambio dello yen più favorevole.
Si mangiava bene e abbondantemente a prezzi dagli 800 ai 1400 yen a testa (9 euro).
Abbiamo assaggiato un po’ di tutto, cercando sempre di scegliere le specialità locali, preferendo locali piccoli e affollati. Nessun ristorante di lusso. Nonostante le informazioni reperite in rete abbiamo sempre trovato facilmente dove pranzare e cenare, senza prenotazioni né problemi di orario.
Ingressi a templi e musei: generalmente gratuiti, alcune con cifre simboliche di 100 yen. Fra quelli a pagamento che abbiamo visitato comunque la media era di 1.000/1.100 yen a testa.
Carte e contanti: tasto dolente. Le nostre carte hanno funzionato solo in modo parziale, solo per il prelievo di contanti, e sono state bloccate ripetutamente senza che ad oggi sia stato possibile capire cosa fosse successo.
Come consiglio di base quindi direi di portarvi contanti, da cambiare sul posto in caso d’emergenza. (Per chi se lo chiedesse: erano Bancomat e Mastercard)
Al contrario di molti paesi occidentali in Giappone i contanti sono usatissimi, avrete le tasche sempre piene di spiccioli.
Come documentarsi: qui apro una parentesi doverosa.
Cercando info su questo viaggio sono capitata in gruppi su Facebook che mi hanno creato un’ansia indicibile.
Adesso vorrei sfatare tutta una serie di “miti”:
“Durante le feste è tutto chiuso!!”: per niente. Alcune attività possono essere chiuse (Più che altro i musei), altre possono avere un orario ridotto, altre ancora sono aperte in modo del tutto normale. Se prenotate il vostro viaggio in Giappone durante le feste di fine anno e volete visitare qualcosa in particolare controllate in anticipo i giorni di chiusura, così da poter sistemare l’itinerario in base a quelli. Nei piccoli centri probabilmente è meglio prendere informazioni in anticipo, ma nelle grandi città non avrete problemi.
“Prenota i ristoranti in anticipo sennò resti senza cena” questo è proprio assurdo, e dà un’immagine del tutto sbagliata. Ora se si parla di qualche ristorante in particolare, magari molto famoso o ricercato posso senz’altro essere d’accordo (Ma anche in Italia funziona così, no?).
In realtà nei grandi centri ci sono ristoranti ovunque, e anche gli orari di apertura sono piuttosto lunghi, potete anche far tardi. Sui piccoli centri non ho feedback, l’unico visitato era Miyajima ma abbiamo trovato da cenare pure lì.
“Programma le giornate al minuto altrimenti non vedi niente” questo forse è il consiglio più ansiogeno.
In realtà già dalla prima visita a Tokyo avevo capito che lì è meglio programmare il meno possibile, per andare un po’ a sentimento, perchè le cose che attirano l’attenzione sono talmente tante che non si può immaginare dove ci fermeremo.
Questa volta ho trovato particolarmente comodo segnarmi in anticipo su Google maps i vari punti d’interesse minori, in modo da poter avere sempre una visione d’insieme del quartiere. Poi decidevamo sul posto se visitarli o guardare altro – e spesso guardavamo altro.
“Resterai 12 ore in coda sull’autostrada” beh, la coda l’abbiamo trovata davvero, ma va messa in conto, no? Non è così anche da noi? Gli imprevisti possono sempre accadere, non è la norma che ci siano incidenti
Col senno di poi li avrei evitati con cura, peccato!
Complimenti, bel viaggio! Prendo nota come sempre…