Uno dei paesaggi che proprio si fatica ad immaginare “nell’Africa dei leoni” è quello della zona del Blyde river canyon. Montagne lussureggianti, ricoperte da prati sconfinati e fittissimi boschi, in parte spontanei, ma per la maggior parte costituiti da piantagioni di alberi da legname.
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Piantagioni di eucalipti presso Graskop |
Qui il cielo è vicino, l’aria è fresca e c’è acqua ovunque.
E’ proprio uno di questi fiumi, il Blyde – aiutato dall’Olifants – che ha scavato questa valle enorme, il terzo canyon al mondo per dimensioni.
Siamo qui solo di passaggio, ho annotato sulla guida alcuni punti panoramici lungo la strada. Partiamo presto dal Thaba Tsweni Lodge , il posto in cui abbiamo passato la prima notte in Sudafrica: già qui il paesaggio è grandioso.
Il primo punto panoramico è a poche centinaia di metri dal nostro appartamento: le splendide Berlin falls, le cascate più alte di questa regione. L’acqua è abbondante, ed il salto è spettacolare, l’acqua nebulizzata arriva fino a noi, anche se siamo molto più in alto.
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Berlin Falls |
Qui in ogni punto panoramico c’è da pagare un biglietto a prezzo assolutamente simbolico di pochi rand, calcolati a volta a forfait ed altre volte a persona. Non abbiamo mai superato la cifra di 50 rand (circa 3 euro e mezzo).
Torniamo verso Graskop per fare rifornimenti, ed imbocchiamo un loop che ci porta dritti verso uno dei punti più panoramici: God’s window (La finestra di Dio).
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God’s window e la sua vegetazione lussureggiante |
Qui la montagna è resa facilmente accessibile da sentieri ben tracciati che portano a vari punti di vista panoramici e alla foresta pluviale. Ogni punto panoramico è attrezzato e reso più vivace dalle coloratissime bancarelle locali.
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Tessuti variopinti |
Da Graskop, dopo una golosa sosta da Harrie’s pancakes, ripartiamo alla scoperta del canyon. Prima però una piccola sosta per fotografare le bancarelle di frutta, numerosissime lungo la strada.
La prossima tappa nel Blyde river canyon è il Pinnacle, una roccia maestosa che si erge per decine di metri sopra la foresta, uno straordinario prodotto dell’erosione. Anche qui la vegetazione è folta e rigogliosa. Oltre il belvedere il sentiero continua fino ad arrivare ad un pauroso strapiombo da cui si getta una cascata.
Le piante qui sono fantastiche, è così che immagino le foreste primordiali!
Un temporale inizia a rumoreggiare all’orizzonte. Meglio affrettarsi verso la prossima tappa, prima che venga il finimondo.
Sotto un cielo sempre più grigio ci avviamo verso le Bourke’s luck potholes (Le buche fortunate di Bourke).
In questo strano posto l’incontro dei fiumi Blyde e Treur ha creato questa gola spettacolare, con le rocce modellate dall’acqua in enormi calderoni rotondi e ribollenti.
E’ proprio in queste gigantesche marmitte che si dice che il cercatore d’oro John Bourke abbia trovato la sua fortuna. Tutta questa regione è punteggiata da miniere d’oro, alcune ancora attive.
Nonostante il cielo minaccioso il posto è spettacolare, ed esploriamo con calma i sentieri ed i ponti.
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Le cascate del Treur |
Sarebbe bello potersi fermare ancora un po’, per risalire il fiume lungo i sentieri che vediamo, ma è già ora di mettersi in marcia verso la nostra prossima destinazione: il Parco Kruger.
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