Sette giorni a Tokyo – Il nostro itinerario
Tokyo non è come mi aspettavo: è di più!
Sono partita con aspettative altissime e mi sono innamorata appena ho messo il naso fuori dall’aeroporto.
Lo sapevate che ogni stazione della metro ha il suo jingle?
E sapevate che i semafori cinguettano?
Sapevate che potreste trovarvi a veder sfrecciare nel traffico i personaggi di Super Mario Kart? E che dire di Godzilla che ogni sera alle 20 attacca Tokyo?
In quale altra città al mondo vedi passeggiare in strada ragazzi vestiti nei modi più improbabili e splendide ragazze in abiti tradizionali?
E dove altro si può trovare un posto dove ci si può stupire ad ogni passo?
Tutto è diverso in questa metropoli, e proprio quando pensavo di essere atterrata in un altro pianeta… zac!
Ecco l’Asia che trabocca con entusiasmo nelle piccole cose di tutti i giorni!
L’amore per il cibo, per le cose belle, il caos gioioso dei mercati (Caos in Giappone? Se non pensate che esista andate a vedere che succede quando ci sono i saldi ), l’amore incomprensibile per i gadget e per le piccole cose carine.
Oh, che vi posso dire? Ci voglio già tornare!!
E ora qualche informazione sul nostro viaggio.
INDICE
IL NOSTRO VIAGGIO A TOKYO IN SINTESI
Quando: gennaio 2020 dal 2 al 9 – 7 notti
Dove: Tokyo, con gita a Kamakura ed Enoshima
Clima: è inverno come qui, pensavamo di trovare più freddo. Tempo generalmente bello e cielo limpido.
Documenti necessari: passaporto in corso di validità, non serve il visto
Pernottamenti: E Hotel Higashi Shinjuku (Voto 7 e mezzo), attaccato alla stazione metro Higashi Shinjuku, a 5 minuti a piedi da Kabukicho a Shinjuku:
Kabukicho sarebbe un quartiere a luci rosse gestito dalla mafia giapponese ma nella realtà è un quartiere vivacissimo, pieno di locali, di gente e di cose bizzarre.
Prenotazione con Booking, due camere doppie.
Cose da evitare: le vasche da bagno sono ancora più “mini” di quello che sembrano, prendete bene le misure prima di usarle! Trasporti: abbiamo fatto la Pasmo, una carta ricaricabile per tutti i mezzi. Non è detto che sia la soluzione più economica – esistono abbonamento solo per la metro decisamente più convenienti – ma è senz’altro la meno cervellotica. Sui trasporti a Tokyo potete leggere anche questo.
Costo indicativo della ricarica sui mille yen al giorno a testa (Circa 8 euro) – escluso tratte da e per l’aeroporto e gita a Kamakura (che comunque è costata solo poco di più)
Assicurazione: Columbus annuale Collegamento a Internet: abbiamo scelto di utilizzare le reti wi-fi gratuite, che sono veramente ottime e capillari. Per un viaggio fuori Tokyo invece consiglio caldamente o la sim turistica o il pocket wi-fi, perché fuori città l’inglese sparisce.
COME ABBIAMO ORGANIZZATO LE VISITE
Impossibile anche dirvi cosa vi colpirà, perché sono cose troppo soggettive.Per fare un esempio: ad Akihabara avremmo potuto passarci tre o quattro giorni senza mai vedere le stesse cose, ad Harajuku avrei passato tutti i pomeriggi e così via.
GIORNO 1 – Shinjuku
Da sapere: il Keisei Skyliner è una delle tante soluzioni per arrivare in città.
La scelta dei mezzi andrebbe fatta basandosi sugli orari di arrivo e sulla zona da raggiungere.
In linea di massima i treni sono la soluzione più economica, mentre il taxi qui è di gran lunga la più costosa.
Se scegliete i mezzi pubblici per raggiungere Tokyo cercate di farvi un piano con google maps, in modo da ottimizzare gli spostamenti.
Tranquilli, in poco tempo capirete come funziona, e resterete incantati anche voi dalle musichette delle stazioni e dalla tranquillità e compostezza dei giapponesi.
Shinjuku poi ve lo racconterò in un post a parte, ma intanto vi anticipo che corrisponde esattamente all’idea di Tokyo che mi ero fatta. Luci, gente, musica e follia.
E’ la Tokyo dell’immaginazione all’ennesima potenza!
GIORNO 2 – Harajuku e Shibuya
Inizia l’esplorazione della città.
Facciamo la carta Pasmo per i trasporti e ci dirigiamo verso i quartieri Harajuku e Shibuya
Anche questi ve li racconterò nel dettaglio – io mi sono innamorata di Harajuku – ma per il momento vi anticipo che potrebbero essere definiti così:
– Harajuku è il quartiere dei ragazzi – una folla di ragazzi bellissimi, pieni di fascino, originali, divertenti. Adorate guardare la gente? Ecco, questo è il quartiere più bello.
– Shibuya invece è il quartiere in cui si capisce che Tokyo ha davvero 38 milioni di abitanti.
No, non è un dato statistico. Sono 38 milioni e son tutti ad attraversare l’incrocio più famoso del mondo!
Scherzo naturalmente, ma per me è il quartiere in cui ci si rende conto meglio di quanta gente c’è in questa città.
GIORNO 3 – Akihabara e Asakusa
Oggi la metro ci porterà a due quartieri tanto vicini l’uno all’altro quanto distanti per caratteristiche e peculiarità: Akihabara e Asakusa.
Akihabara è una specie di caverna delle meraviglie. Certo, bisogna essere un pochino nerd per apprezzarle (Un bel po’ direi) ma se lo siete troverete davvero difficile non passare qui tutta la vacanza!
Una caratteristica di questo quartiere che non passerà proprio inosservata è la quantità assurda di gachapon che troverete ovunque. Cosa sono? Sono le macchinette che distribuiscono i gadget. Si, lo so, le abbiamo anche noi, ma non così, vi assicuro!
Akihabara – I GachaponAsakusa invece corrisponde all’idea del Giappone sui cataloghi di viaggi. Oddio, rileggendo forse suona vagamente offensivo ma è solo un modo per dire che Asakusa corrisponde all’immaginario collettivo.
Il tempio Sensoji è stupendo – ed affollatissimo nelle festività di Capodanno – e tutto il quartiere ha un fascino particolare, fatto di botteghine e street food. Certo, è molto molto turistico (E molto molto bello, aggiungo) ma è un quartiere davvero piacevole da esplorare.
GIORNO 4 – Kamakura ed Enoshima
Kamakura ed Enoshima. Oggi, visto il bel tempo, abbiamo deciso di uscire da Tokyo per una delle più classiche gite fuori porta: i templi di Kamakura e l’isoletta di Enoshima.
Inizio subito col dire che qui la connessione internet sarebbe stata utile, visto che basta uscire da Tokyo per essere catapultati fuori dalla zona di comfort.
Fortunatamente comunque le poche indicazioni in inglese e le cartine dell’ente del turismo ci hanno portati a destinazione senza intoppi.
Una cosa che ho imparato sul posto è che è una visita che richiede tempo!!Kamakura
Sulla carta sembrava tutto molto veloce, di fatto però i templi sono meravigliosi, la cittadina di Kamakura è una chicca e la curiosità ci ha fatto fare un sacco di fermate.
Fatto sta che come al solito abbiamo macinato chilometri per poi raggiungere l’isoletta di Enoshima, dove abbiamo trovato una sorpresa meravigliosa: un giardino di luci proprio sotto alla Sea Candle.
GIORNO 5 – Teamlab Borderless e Odaiba
Oggi abbiamo prenotato l’ingresso al TeamLab Borderless di Odaiba. Stupore allo stato puro, il più bel museo che io abbia mai visitato.
Solo quello ci ha tenuti occupati per più di metà giornata, abbiamo giocato come bambini!! Non avevamo previsto di impiegare così tanto tempo, quindi per il resto della visita di Odaiba ci siamo limitati solo alle parti irrinunciabili, come il Gundam Unicorn,e il Toyota Mega Web.
Una giornata ad alta tecnologia!!
GIORNO 6 – Asaksa e Yanaka
Oggi la pioggia ci ha costretti a qualche deviazione. Prima abbiamo fatto un salto a visitare un bel tempio ad Asaksa, Hie Shrine, che con i suoi torii rossi ci ha rubato il cuore.
Successivamente siamo partiti per l’esplorazione di un quartiere della vecchia Tokyo, il quartiere di Yanaka.Yanaka
Oltre all’atmosfera retrò che fa assomigliare questo quartiere ad un villaggio, Yanaka è famoso anche per i sui cimiteri monumentali.
Sono smisurati, in un parco molto tranquillo che probabilmente nelle belle giornate è pieno di bambini e di famiglie. Si perché qui i cimiteri sono parchi pubblici, con spazi gioco e belle panchine all’ombra degli alberi.
Tra l’altro nel cimitero di Yanaka ci sono molti ciliegi, e durante l’hanami deve essere spettacolare! Gli alberi nodosi delle foto diventano nuvole rosa, vorrei vederli in primavera.
Con una semplice passeggiata, passando anche da alcuni templi si raggiunge la zona di Ueno ed i suoi parchi. Purtroppo la pioggia a quel punto era aumentata troppo, ed abbiamo preso la strada del ritorno.
GIORNO 7 – Tokyo Ovest, Nakano Broadway, Mandarake
Oggi giornata sull’onda dell’ispirazione. Gita a Tokyo ovest per andare a pranzo nel locale di un amico e a visitare il tempio Higashi Fushimi Inari, poi Nakano Broadway e Mandarake ed infine Asakusa zona del tempio tempio Sensoji per acquistare i pensierini da riportare a casa.
Una di quelle giornate che è un piccolo lusso nei viaggi che organizzo: tempo libero per “pascolare” in giro, e per fermarsi ad ogni passo a guardare qualcosa.
Questa era la giornata che avremmo dedicato al Museo Ghibli, se avessimo trovato i biglietti. Sigh.
Pazienza, ci toccherà tornare!
GIORNO 8 – Rientro
Sveglia con calma, colazione e poi via in aeroporto, dove saremmo potuti arrivare freschi e sereni e dove invece siamo arrivati al galoppo, dopo aver sbagliato due o tre treni ed esserci trovati in stazioni sperdute in mezzo ai campi. Vi dico solo che stavo già guardando quanto sarebbe costato acquistare di nuovo i voli per il ritorno – giusto per dare un’idea della disperazione. Bene, abbiamo imparato una lezione utile. In Giappone non ci si distrae e anche se il vostro treno è pieno di cartelli dell’aeroporto non è detto che vi porti lì.
COL SENNO DI POI
– prenoterei prima, anche facendo nottata, il Museo Ghibli. Credete a quello che dicono, i biglietti vengono venduti alla velocità della luce. I posti disponibili sono pochi purtroppo.
– sceglierei un quartiere diverso – ma non perchè Shinjuku non mi è piaciuto ma semplicemente perchè ci sono posti ancora migliori (Tipo Harajuku!!)
– inserirei una gita a Nikko, anche se c’era la neve.
– proverei a mangiare in uno di quei locali in cui si fa lo scontrino all’esterno, alle macchinette incomprensibili.
– visiterei il mercato del pesce!!
– avrei voluto vedere i templi in momenti più normali (Anche se con la folla del Capodanno erano gioiosi e bellissimi)
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