Innsbruck – il gioiello del Tirolo
di
Franca Lenci
·
27 Maggio 2014
Innsbruck è una bella città austriaca, nel Tirolo settentrionale. E’ attraversata dal fiume Inn, da cui prende il nome, ed è considerata a pieno diritto una delle più belle città d’Austria.
Il centro storico è colorato e raccolto, molto a misura d’uomo, ed è bello passeggiare fra i palazzi decorati e gli artisti di strada.
Gironzoliamo senza meta assecondando i bambini e fermandoci spesso con in naso per aria per ammirare le complicate insegne artistiche in ferro battuto. Il centro storico è piccolo e vivace e in breve arriviamo al cuore della città ed al suo monumento più famoso: il tettuccio d’oro.
Questo balconcino decorato si trova sulla facciata del Neuer Hof, un palazzo che risale al quindicesimo secolo e che è stato la residenza dei conti del Tirolo.
Da questa loggia i nobili cittadini potevano osservare da una posizione privilegiata la piazza dove si svolgevano giostre e tornei.
“Vivi ogni istante, non perderti nessun ballo nella vita, tanto non potrai portare nulla con te”: questa secondo gli studiosi è la traduzione di una scritta che si trova nel loggiato.
Adesso quella parte del palazzo ospita un museo storico interattivo – magari lo visiteremo la prossima volta. Le tegole del tettuccio sono fatte in rame dorato e brillano al sole: sono ancora quelle originali, questo significa che hanno oltre 600 anni, come molti degli edifici che si affacciano su questa piazza. Questo della foto qui sopra è la splendida Helblinghaus, uno degli edifici più belli della città. Notevoli anche le insegne decorate in ferro battuto, alcune sono vecchie di secoli.
Nonostante il bel sole che ci ha accolti al nostro arrivo notiamo che le condizioni meteo cambiano in fretta, e il cielo diventa nero e minaccioso in pochi minuti.
Ci accingiamo a cercare un riparo con calma. E’ solo quando vediamo un fuggi fuggi generale che ci rendiamo conto che non abbiamo idea di cosa stia arrivando.. Troviamo un rifugio di fortuna sotto ad un portico, pigiati fra decine di persone ed assistiamo ad un acquazzone con tromba d’aria che in pochi secondi butta all’aria il centro storico e spaventa Valentina. Fortunatamente alcune persone vedendola in lacrime ci fanno spazio e possiamo infilarci in un portone, per sentirci più al sicuro. In pochi minuti l’acquazzone si placa, e torna il sole: per festeggiare andiamo a far merenda con una bella fettona di torta Sacher, così torna anche il sorriso. Dopo la merenda riprendiamo la nostra esplorazione e curiosiamo nelle vetrine sotto ai portici. Vediamo molti negozi di abiti tipici tirolesi, forse li usano per le feste perché la gente in strada è vestita normalmente. (In seguito scopriamo vetrine di questo genere anche in molti altre città austriache: evidentemente in qualche occasione vestono ancora abiti tradizionali). Nel frattempo i nostri figli si intrattengono inscenando duelli all’ultimo sangue per le vie di Innsbruck. Valentina depone le armi in modo… alternativo. Facciamo una sosta in una piazza attrezzata con grandi cuscini, una sorta di salotto all’aperto dove possiamo riposare e dove loro possono giocare un po’. Per concludere la giornata non può mancare un giro in carrozza, e ci godiamo le colorate vie del centro e le spiegazioni del nostro cocchiere, in una strana lingua, un misto fra tedesco, inglese ed italiano.
In città ci sarebbe molto altro da vedere ma i ragazzi iniziano ad essere stanchi, è ora di rientrare a Merano.
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