Tre giorni a Lisbona
Volo Ryanair da Pisa, pernottamento al Good Time Marques Suites prenotato con Booking (Appartamento spazioso e pulito, comodissimo per i mezzi).
INDICE
CONSIGLI SPARSI PER PREPARARE IL VIAGGIO
MEZZI PUBBLICI – Per me è indispensabile l’abbonamento ai mezzi, abbiamo scelto la Viva Viagem, una card ricaricabile che si acquista anche nelle stazioni della metropolitana e che si può ricaricare più volte. La carta costa 50 centesimi, le ricariche a partire da 6,50 euro.
Per darvi un’idea: con la ricarica minima si possono usare tutti i mezzi dell’area metropolitana: metro, tram e autobus + tutti gli Elevador.
Gli Elevador sono ascensori, ma non sono tutti come li immaginiamo noi.
Alcuni, come l’Elevador de Santa Giusta sono ascensori veri e propri, altri, come la Bica, sono tram che salgono in strade con pendenze da capogiro e che hanno una forma davvero caratteristica.
Se scegliete la Viva Viagem controllate bene cosa è previsto nelle varie fasce di prezzo, pagando un paio di euro in più ad esempio ci sono anche i trasporti fluviali per Cacilhas – per andare a vedere il Cristo Rei – o per alcune escursioni fuori Lisbona. Prendetevi il tempo per esaminare le varie possibilità.
COME PROGRAMMARE GLI SPOSTAMENTI – Lisbona è grande e piena zeppa di dislivelli, vi conviene suddividerla in zone – anche per evitare di fare 400 cambi di mezzi al giorno.
Noi abbiamo fatto 400 cambi di mezzi al giorno, naturalmente.
Per raggiungere alcune zone dovete anche considerare i tempi morti per i vari cambi di mezzi. Sulla carta ad esempio raggiungere il Cristo Rei sembra una cosa da una mattinata, in realtà no perché devi aspettare questo o quel mezzo, e il tempo passa. Prendetevela calma.
CAMBIATE GLI ORARI – Un consiglio valido per la visita di qualsiasi posto turistico in alta stagione.
Se volete fare il giro con il famoso tram 28 – ad esempio – e volete trovare posto seduti al finestrino vi conviene essere molto presto alle prime fermate. Per molto presto intendo prima delle otto di mattina.
Fatto in quel modo è un bel giro turistico in uno sferragliante carrozzone d’altri tempi.
Fatto alle 11 è un giro infernale pigiati come sardine e senza poter nemmeno guardare fuori.
Il Monastero dos Jeronimos è meglio vederlo nel tardo pomeriggio.
Se trovate la fila all’Elevador de Santa Justa fuggite e andate a piedi: arrivate in cima in due minuti e il panorama è il solito (Almeno finché non riapriranno la terrazza superiore)
Il Timeout Market all’ora di pranzo ed all’ora di cena è impraticabile, cambiate orario pure lì (Eppure, nonostante io detesti i posti troppo affollati vi consiglio comunque di fermarvi a mangiare qualcosa perché ci sono ristoranti ottimi)
L’unico posto in cui secondo me vale la pena fare la fila è da Pasteis de Belem: ho assaggiato i pasteis de nata ovunque ma questi sono una spanna sopra. E poi la fila è veloce, non farete in tempo ad annoiarvi.
PRIMO GIORNO – UNA PANORAMICA DELLA CITTA’ (Barrio Alto, Chiado, Castello di Sao Jorge, Alfama e Baixa)
Nel primo giorno, dopo aver raggiunto l’appartamento e lasciato i bagagli ci siamo buttati sul centro città partendo dal Barrio Alto, Chiado, Castello di Sao Jorge, Alfama.
Nel Barrio Alto andiamo a cercare la galleria di arte urbana (IL GAU) : il museo ufficiale consiste in un certo numero di graffiti realizzati da writers internazionali su pannelli mobili. Il bello però è nelle stradine parallele, fra i palazzi abbandonati e li vicoli ripidi percorse dai caratteristici tram.
Scendiamo poi nel cuore della città, a Praca do Commercio dove passiamo velocemente per la gran folla ed il caldo e risaliamo verso il castello di Sao Jorge per poi ridiscendere attraversando il quartiere dell’Alfama.
Una luce chiara, limpida, che fa sembrare vicinissime le vele delle barchette sul Tejo e si riflette sulle pavimentazioni lucide delle strade. In quella parte di città c’è un’atmosfera meravigliosa, e mi incanto a guardare la città dalle terrazze panoramiche.
Il mio preferito è il Miradouro de Santa Luzia (e il momento migliore per visitarlo è la mattina, quando non c’è ancora nessuno: la chicca è arrivarci con il famoso tram 28, ci si arriva proprio davanti)
Quando attraversate il quartiere dell’Alfama osservate le facciate delle case: anche le più modeste hanno una sontuosa decorazione di azulejos con i motivi più diversi.
Quando arriviamo in Praca do Commercio ormai è il tramonto e ci fermiamo per una birra al Museo da Cerveja : visto che la birra a stomaco vuoto non va bene assaggio la prima di una lunga serie di golosità, i pasteis de bacalhau (Crocchette di baccalà).
In realtà queste sono troppo asciutte, non fatevi ingolosire dalle foto sul menù, si trova molto di meglio!
SECONDO GIORNO – Cristo Rei, RX FActory e Torre di Belem
Oggi l’idea è quella di dedicare la mattinata al Cristo Rei e il pomeriggio alla zona di Belem ma non abbiamo fatto i conti con i mezzi pubblici. Ci imbattiamo subito in uno sciopero ai traghetti a Carcilhas, che si ripercuote poi sui mezzi che dovrebbero portarci al Cristo Rei.
Pazienza, aspettiamo sotto il sole cocente e riusciamo a raggiungere il Cristo Rei: il panorama dalla terrazza è una meraviglia e valeva ogni minuto di attesa.
Visto che non c’è troppa gente scegliamo di salire fin sul belvedere sulla cima della statua, a 80 metri d’altezza: una vista spettacolare!
Ci fermiamo poi a mangiare un boccone al bar sotto la statua e poi ritorniamo verso Lisbona, stavolta attraversando il Ponte 25 aprile (Che abbiamo ribattezzato “Il Golden Gate di noaltri” )
La LX Factory è un complesso industriale dell’ottocento che dopo anni di abbandono è stato recuperato e riconvertito in uno spazio per mostre d’arte e locali.
A me è piaciuto moltissimo, è il genere di idee che trasforma il volto di un quartiere.
Dopo aver gironzolato per negozi e localini riprendiamo il bus e raggiungiamo il Monastero dos Jeronimos. Purtroppo si è fatto tardi e lo troviamo già chiuso.
UNA CURIOSITA’ SUI DOLCI PORTOGHESI
L’ingrediente tradizionale per una delle fasi di lavorazione del vino Porto è l’albume d’uovo : serve a chiarificare il vino.
L’utilizzo del solo albume per queste lavorazioni però lasciava a disposizione una quantità enorme di tuorli. Per utilizzarli si sono inventati tutti questi dolci tradizionali, che ho avuto modo di assaggiare in diverse città. I miei preferiti comunque restano i pasteis de nata fatti da Pasteis de Belem.
Poi passeggiata verso il monumento delle scoperte, con la sua fila di personaggi che hanno reso grande il Portogallo. Il monumento rappresenta la prua di una nave ed i personaggi raffigurati sono navigatori, re, artisti, scienziati. E’ possibile anche salire sul Monumento per poter vedere la città da un punto di vista diverso.Nel parco vicino a questa zona vale la pena andare a cercare la piccola pagoda Thailandese, dono del governo Thai.
TERZO GIORNO – Elevador Santa Justa, Convento do Carmo, Monastero dos Jeronimos
Oggi siamo determinato a visitare il Monastero dos Jeronimos, ma come al solito ci perdiamo un po’ lungo la strada.
Passando dal centro veniamo attirati dall’Elevador de Santa Justa, non c’è molta gente e proviamo a salire.
L’elevador de Santa Justa è un ascensore d’epoca, risale infatti alla fine dell’ottocento ed è in stile gotico.
Collega la Baixa alla collina do Carmo, una salita di circa 30 metri con vista su tutta la città.
Purtroppo la coda scorre a passo di lumaca e dopo qualche minuto di attesa decidiamo che dell’ascensore possiamo farne a meno e saliamo a piedi al Convento do Carmo.
Se decidete di salire a piedi la salita è breve e veloce e in cima si può vedere il solito panorama di chi è salito con l’ascensore. Per me non vale la pena di fare troppa coda.
Dimenticavo: il biglietto dell’Elevador di Santa Justa è già compreso nella Viva Viagem, come i biglietti per tutti i mezzi della città.
La visita prosegue al Convento do Carmo, con la sua chiesa scoperchiata dal terremoto del 1755 e poi via verso il Monastero dos Jeronimos, prima che arrivi di nuovo l’orario di chiusura.
MONASTERO DOS JERONIMOS
L’idea di arrivare quasi all’ora di pranzo si rivela vincente, non facciamo code e gli interni sono quasi tutti per noi.
Ecco: non saprete dove guardare: ogni centimetro è decorato, lo stile manuelino esplode letteralmente da tutti gli angoli.
Lo stile Manuelino esiste solo in Portogallo, prende il nome da Re Manuel I, che regnò alla fine del quindicesimo secolo.
Le decorazioni sono una fotografia esatta del periodo di massimo splendore del Portogallo: ogni cosa richiama il mare, le navi, la navigazione. E’ grazie a navigatori come Vasco de Gama che il Portogallo divenne un impero coloniale, ed è per questo che la sua tomba si trova all’interno della chiesa, in compagnia di altri portoghesi illustri come Fernando Pessoa. Segnalo anche gli splendidi azulejos, che però passano in secondo piano rispetto alle decorazioni scolpite nella pietra.
Il Monastero dos Jeronimos è un patrimonio UNESCO e non può proprio mancare nella visita della città.
Quando usciamo l’ora di pranzo è passata da un pezzo e visto che non siamo lontani facciamo un altro tentativo al TimeOut Market. Stavolta non è sovraffollato e ci scateniamo fra i vari ristoranti.
Il Time Out Market è la parte food del Mercato da Ribeira a Cais do Sodrè. Il Mercato da Ribeira non è niente di particolare ma il Timeout mi è piaciuto. Una cosa che apprezzo molto di questo spazio è proprio la varietà dell’offerta con tanti ottimi ristoranti fra cui sceglierei. Io vi posso segnalare Marlene Vieira: ho mangiato divinamente!!
Finiamo la giornata gironzolando per la città, e provando la Bica.
La Bica è un elevador che scala una salita pazzesca. Il tragitto è brevissimo ma la pendenza è talmente importante che è quasi vertiginosa. La Bica è una delle esperienze caratteristiche di Lisbona ed è compresa nella carta Viva Viagem.
LISBONA – LE MIE IMPRESSIONI
Lisbona sembra fatta da tante città diverse, anzi, da tanti paesi e il suo fiume, il Tejo, davanti alla città sembra quasi il mare.
Stradine, cascate di buganvillee, azulejos che mi hanno fatto venir voglia di ristrutturare casa, panni stesi e signore affacciate a terrazzini in cui entrano a malapena.
Amore a prima vista.
Molto bello, annotato tutto.