Alla ricerca del Santo Graal
Nella Cattedrale di Valencia, in una cappella visitabile solo a pagamento viene custodito quello che la Chiesa ritiene essere il famoso calice che Gesù Cristo utilizzò durante l’Ultima Cena.
Il calice utilizzato da Giuseppe d’Arimatea per raccogliere il sangue di Cristo crocifisso.
Il Santo Graal.
Il calice utilizzato da Giuseppe d’Arimatea per raccogliere il sangue di Cristo crocifisso.
Il Santo Graal.
Entriamo nella Cattedrale e iniziamo il tour seguendo la mappa e le audioguide che ci vengono consegnate alla cassa. Le audioguide sono un ottimo strumento per coinvolgere ed interessare Alessandro e Valentina quando visitiamo posti che apparentemente potrebbero annoiarli.
La Cattedrale di Valencia non corre però di questi rischi. Si presenta subito bella e piena di opere interessanti. Il fatto poi di poter andare in “esplorazione” da soli li coinvolge molto di più.
Il pezzo forte della visita è chiaramente il Santo Graal, uno degli oggetti sacri più famosi al mondo.
Anche Indiana Jones ne “L’Ultima Crociata” ha dovuto superare mille ostacoli per trovarlo, mentre per noi è stato sufficiente pagare un modesto biglietto e superare la porta della Cattedrale.
Anche Indiana Jones ne “L’Ultima Crociata” ha dovuto superare mille ostacoli per trovarlo, mentre per noi è stato sufficiente pagare un modesto biglietto e superare la porta della Cattedrale.
Mentre le altre opere presenti nella Cattedrale sono ben esposte e visibili a chi entra nella chiesa, il Graal ha una sua cappella dedicata.
Probabilmente condizionato dal film di Indiana Jones, mi sarei aspettato qualcosa di diverso. Forse una coppa più semplice e che attirasse meno l’attenzione anziché un lucente calice dai manici dorati. Per dirla tutta mi sarei aspettato una coppa di legno visto che, si dice, fu creata da Pietro che era un falegname.
Comunque sia, vuoi per il fatto che si trovasse in una teca molto luminosa all’interno della Cattedrale, vuoi per il fatto che ci abbiano detto che quello è proprio il Santo Graal, quando siamo entrati nella Cappella ci siamo sentiti davvero come se fossimo davanti a qualcosa di speciale. Chissà, magari è stato nascosto sotto gli occhi di tutti per secoli. Trovarsi davanti ad una leggenda ha sempre il suo perché.
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