Pasqua in Marocco – il nostro itinerario
La nostra prima volta in Marocco coincide proprio con le vacanze pasquali 2019.
Dopo aver consultato voli e destinazioni tiro fuori dal cilindro 4 biglietti per Fes a prezzi veramente buoni e in un batter d’occhio decidiamo: quest’anno per Pasqua andremo in Marocco!
Come al solito, con il senno di poi, avrei dovuto calibrare meglio il tempo a disposizione, come al solito abbiamo fatto sfacchinate da pazzi.
Grazie a queste piccole pazzie abbiamo potuto assaggiare un paese veramente incredibile, in cui stiamo già pensando di tornare!
INDICE
Per fare un viaggio come il nostro posso darvi qualche indicazione di base, piccole cose utili che avrei voluto leggere quando cercavo informazioni sul Marocco.
CAMBIO VALUTA : consultate il cambio giornaliero su internet, per i calcoli a mente considerate circa 10 dirham per un euro. Già all’aeroporto potrete cambiare moneta senza commissioni al cambio giornaliero, non cambiate grosse cifre, la vita costa poco.
MEDINA: lo ammetto, ero preoccupata dall’idea di perdermi e di trovare chissà cosa. Beh, mi preoccupo troppo.
La medina nelle città arabe è il centro storico: racchiusa da muri, composta da dedali di stradine e vicoletti. La Medina di Fes si chiama Fes el Bali ed è chiusa al traffico: è una delle medine più grandi d’Africa.
Si, è grande e labirintica, ma è un po’ come la mia città: gira gira si finisce sempre nelle strade principali, e chiedendo si arriva da tutte le parti.
E’ straripante, vivace, rumorosa e puzzolente, ma è bellissima.
Perdersi qui è la parte migliore del viaggio.
Cinque cose importanti da sapere su Fes el Bali
1) il venerdì è il giorno di riposo quindi molti esercizi sono chiusi. Meglio saperlo per organizzare al meglio il soggiorno
2) le botteghe ed i mercati fanno orario continuato fino a notte, anche alle dieci di sera c’è ancora movimento nelle vie principali.
3) nelle moschee e in parte degli edifici storici i non islamici non possono entrare. Si può sbirciare dalle porte aperte, senza essere troppo invadenti. Alcuni edifici sono aperti al pubblico ma per qualche motivo noi abbiamo trovato tutto chiuso e senza spiegazioni. Vorrà dire che sarà per la prossima volta.
4) se siete schizzinosi ci sono alcune esperienze che vi metteranno in difficoltà, meglio saperlo. Comunque malgrado la quantità di gente e le caratteristiche del posto ho trovato la medina sorprendentemente pulita.
5) prendete dei punti di riferimento: i minareti delle moschee sono ottimi perché si vedono da molte parti della medina. Scoprirete che potete basarvi anche sull’aspetto dei suk (I mercati) per capire dove siete. In alcune zone si vendono solo merci di un certo tipo, sono ottimi punti di riferimento.
RIAD: non sarò certo la prima a dirlo ma i riad offrono una visione diversa di posti come questo. Posizionati direttamente nei vicoli labirintici sono veramente oasi di pace e di riposo.
Basta varcare la porta per trovarsi in posti eleganti e senza tempo, per concedersi piccoli lussi a prezzi molto popolari. Noi ne abbiamo visti due e il primo lo consiglierei assolutamente a tutti: Riad Noujoum Medina , prenotato su Booking.
ITINERARIO DI VIAGGIO IN MAROCCO
GIOVEDI’
Partenza in mattinata da Pisa, volo diretto per Fes con Ryanair, arrivo all’aeroporto e trasferimento al riad scelto nella medina di Fes: Riad Noujoum Medina
Info utili sui trasferimenti da aeroporto a città: il tragitto è di circa 40 minuti, il costo medio dei taxi è sui 12 euro – contrattabile. Ci sono anche bus pubblici a pochi dirham che portano fino ai punti principali della città.
Nessuna macchina può entrare nella medina, quindi all’arrivo abbiamo pensato di chiedere al riad di mandare qualcuno a prenderci per accompagnarci dritti a destinazione. (Anche qui mi sono informata, mediamente costa 15 euro per Fes el Bali).
Questa è stata una buona idea perché effettivamente il riad non l’avremmo trovato così in fretta da soli.
Una volta sistemati partiamo in esplorazione dei vicoli, un’esperienza entusiasmante. Cena in ristorante marocchino in terrazza: tramonto sui tetti, cicogne in volo. Spettacolo garantito, malgrado la musica a tutto volume.
VENERDI’
Oggi abbiamo programmato l’escursione nell’Erg Chebbi. Con poco tempo a disposizione e avendo bisogno di alcune garanzie (Come la cancellazione gratuita), abbiamo optato per l’organizzazione di Get Your Guide che si è rivelata efficientissima.
La nostra diventa una visita privata quando la coppia che doveva accompagnarci non si presenta all’appuntamento e quindi ci ritroviamo ad avere il driver completamente a disposizione e assieme a lui scegliamo di modificare alcune tappe del percorso per fare esperienze diverse.
Il tragitto da Fes al deserto è luuuuuunghissimo, non vi mentirò.
E’ stata una cosa da pazzi, e sono troppi i posti lungo la strada in cui avrei voluto fermarmi di più, ma ne valeva la pena.
La varietà del paesaggio in Marocco è sconcertante, si passa dall’alta montagna ad Ifrane – un paese “svizzero” circondato da montagne che assomigliano alle Alpi – alle dune rosse dell’Erg Chebbi attraversando luoghi deserti e splendidi.
Alcuni posti mi hanno ricordato i paesaggi americani del Grand Canyon, altri le steppe infinite della Mongolia – che ho visto solo in foto.
Abbiamo trovato foreste abitate dalle scimmie, laghetti trasparenti di neve sciolta pieni di fiori e oasi incredibili: fiumi di verde in mezzo al deserto roccioso.
Ci fermiamo a vedere una delle tante Fossil Factory lungo la strada, dove vediamo come lavorano le pietre con inclusioni fossili: non avrei mai immaginato che si presentassero in quel modo, è stata una visita molto interessante.
E alla fine del viaggio, dopo chilometri di un deserto piatto e grigio come un parcheggio smisurato abbiamo visto le dune: un sogno che si avvera!
Lasciamo la macchina per prendere una 4×4 che ci accompagna fino ad un piccolo ostello.
Da lì proseguiamo con i cammelli per una passeggiata sulle dune nella luce rossa del tardo pomeriggio.
Solo il rumore del vento e dei passi dei cammelli, e poi una passeggiata a piedi, affondando in questa sabbia rossa e sottile e godendosi il tramonto del sole e il sorgere della luna.
Il viaggio al buio verso il bivacco completa la magia, e quando arriviamo alle tende sono completamente conquistata.
Una cena veloce e poi musica e canti intorno al fuoco (Io però vado a letto presto, sono letteralmente distrutta).
Qualche consiglio utile: i bivacchi sono, appunto, bivacchi. La nostra tenda aveva molte comodità, ma non era il grand hotel, ci siamo adattati. Meglio saperlo in anticipo, fa parte del gioco.
SABATO
Il cielo nuvoloso ci priva dello spettacolo delle stelle, e la mattina dopo ci avviamo a guardare un’alba grigia: è bellissimo anche così, ma per vederlo con il cielo limpido ci toccherà tornare.
Inizia il viaggio di ritorno sotto una pioggerella sottile (Esatto, facciamo piovere pure nel deserto del Sahara, dovrebbero pagarci per queste cose) .
Ci fermiamo per il pranzo nel “nostro” locale a Zaida: una macelleria con annesso barbeque, in cui si può scegliere la carne da cuocere. Ottimo e veramente economico, con l’unico inconveniente dell’affumicatura. Ripercorriamo la strada già fatta, trovando anche una nevicata fresca su uno dei passi e fermandoci a bere acqua di sorgente. Dopo tanti spazi aperti il rientro a Fes è sconvolgente, ma ci riabituiamo presto ai vicoletti ed alla marea di umanità che li popola. Il riad in cui passeremo la notte è nei pressi della porta azzurra, Bab Boujloud (Riad Farah, su Booking). Dedichiamo il resto della serata ad esplorare la nuova zona, allegra e caotica come la precedente, ma un po’ più turistica. Da segnalare la miriade di locali di ogni genere nei pressi della porta, c’è davvero di tutto!
DOMENICA DI PASQUA IN MAROCCO
Giorno di rientro, dedichiamo la mattina alla visita di Fes. Vogliamo trovare le concerie Chouara, uno dei luoghi da non perdere.
Strada facendo riproviamo ad accedere alle varie mederse della medina (Una medersa è una storica scuola coranica, in teoria queste sono aperte anche ai non musulmani, ma in pratica noi le abbiamo viste solo dal buco della serratura. Letteralmente.)
Cercando le concerie troviamo di tutto, come al solito: negozi di lapidi, bancarelle che vendono lumache, suk chiassosi dove si lavorano i metalli, con negozietti grandi quanto un armadio in cui gli artigiani forgiano il rame e l’ottone. Si, avete letto bene: piccole fornaci ricavate nei pavimenti, per lavorare i metalli, in pochi metri quadri.
Quando alla fine riusciamo a trovare Chouara ormai siamo esperti nella concia e nella tintura, e abbiamo imparato anche ad infilarci negli ingressi secondari, dove nemmeno i rametti di menta riescono a coprire l’odore della concia.es è una città fantastica, e noi abbiamo visitato solo una minima parte: torneremo presto in Marocco!
Rientriamo al riad per prendere i nostri bagagli e poi ripartiamo per l’aeroporto.
Una piccola curiosità sull’aeroporto di Fes: anche se avevamo fatto il check in online ce lo hanno fatto rifare al banco. Non c’era una gran folla, ma è una cosa da sapere per non rischiare di arrivare tardi alla partenza. Le due ore di anticipo normali sono appena sufficienti.
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