Giordania low cost – si può fare!
Non avevo mai pensato di poter realizzare un viaggio in Giordania low cost. Leggendo in giro anzi mi ero fatta l’idea opposta.
Questa settimana in Giordania invece è la dimostrazione che non solo è possibile realizzare un viaggio in Giordania low cost ma che è anche facile e alla portata di tutti.
Ma come è nato questo viaggio?
Trent’anni fa, il 24 maggio 1989, usciva il film Indiana Jones e l’Ultima crociata ed iniziava la mia passione per Petra.
Lo ammetto, all’epoca non sapevo che fosse in Giordania, e non sapevo nemmeno cosa fosse esattamente.
Anzi, a dirla tutta per un certo periodo ho pensato che fosse proprio un posto inventato: troppo bello bello per essere vero!
Quando ho scoperto che esisteva veramente, che si poteva visitare e che non era nemmeno tanto lontano ho iniziato a documentarmi.
Con gli anni ho imparato tante cose, ma Petra è sempre stata appena fuori dalla mia portata: fino a quando non sono iniziati i voli low cost di Ryanair.
Improvvisamente è salita alla ribalta, diventando un viaggio “alla moda” – e io ho iniziato a tener d’occhio la destinazione.
Quando è saltato fuori un Bologna Amman per giugno a soli 58 euro l’abbiamo preso al volo, e da lì è nato il nostro viaggio – rigorosamente low cost.
INDICE
GIORDANIA LOW COST – UN PICCOLO RIASSUNTO
Volo: diretto Bologna – Amman con Ryanair.
Noleggio auto: tramite Booking. Sempre tramite booking abbiamo acquistato online anche la polizza casko – poi vi farò sapere se ci rimborseranno un piccolo danno.
Pernottamenti: tutti prenotati con Booking e tutti assolutamente all’altezza delle valutazioni.
Clima: a fine giugno caldo asciutto, molto ventilato. In alcune occasioni ci è servita la felpa. Una cosa da considerare è che gran parte dei siti è in montagna e questo rende le temperature molto più accettabili.
Jordan Pass: acquistato il Jordan Pass Explorer – con due giorni di accesso a Petra. Nel nostro caso si è rivelata una scelta azzeccata, che ci ha permesso di visitarla con maggiore calma.
Il Jordan pass vale per la maggior parte dei siti da noi visitati, tranne il Monte Nebo e la chiesa di San Giorgio a Madaba.
Per chi arriva ad Amman – e quindi deve pagare il visto d’ingresso in Giordania – il Jordan pass è di gran lunga la scelta più economica e razionale, visto che nel costo totale è incluso anche il visto. Vi rimando all’articolo già pubblicato, più completo.
Telefono: abbiamo acquistato una sim locale, scegliendo l’opzione “solo internet”: 40 giga per 20 jd (Anche troppi per una sola settimana – sarebbero bastati anche 27 giga a 15 jd). Copertura buona, strutture quasi tutte con wi fi. Wi fi gratuito anche a Petra. Unica zona non coperta il Wadi Rum.
Cambio: un dinaro giordano (JD o “Gedi” ) vale circa 1,25 euro (Cambio giugno 2019) . Gli ATM non consentono di prelevare più di 100 dinari per volta, con commissioni che vanno da 3 a 3,5 dinari. Gli uffici di cambio si trovano solo nelle città un po’ più grandi.
Strade: fuori dalle città poco traffico, strade generalmente discrete/buone. Grandi lavori in corso sull’autostrada Amman-Aqaba.
Navigatore: installato Maps.me, con le mappe per poter navigare offline. Buono ma non perfetto.
Questo è il nostro itinerario Giordania low cost in cui abbiamo cercato – come al solito – di vedere il più possibile:
GIORNO 1 – MADABA
Arrivo in serata, pernottamento a Madaba.
Scelta azzeccata: è più vicina all’aeroporto, molto più economica di Amman e decisamente meno caotica.
Pernottamento al Black Iris – ottimo rapporto qualità prezzo, zona centrale ma tranquilla, colazione abbondante a buffet. Parcheggio libero gratuito in zona. Personale cordialissimo.
GIORNO 2 – JERASH ED AJLOUN
Jerash ed Ajloun, con rientro a Madaba per il pernottamento.
Jerash – detta anche “La Pompei d’Oriente” – è un favoloso sito archeologico con teatri, templi e colonnati.
L’area archeologica è soprendentemente grande e ben conservata. Molte delle opere ancora visibili risalgono ai grandi lavori pubblici fatti in onore dell’imperatore Adriano, nel secondo secolo d.c.
All’epoca la città visse un periodo di splendore, raggiungendo i 25.000 abitanti – un numero da capogiro per l’epoca.
Veramente superiore alle aspettative, considerate pure un tempo di visita lungo perchè c’è veramente tanto da vedere.
Il castello di Ajloun è una fortezza in montagna, fra boschi e piccoli paesi.
Visita molto suggestiva, la fortezza è stata rimaneggiata più volte nel corso dei secoli a causa dei danni provocati dalle guerre e dai terremoti ed è diventata un labirinto affascinante.
Il castello apparteneva ad una rete di fortificazioni collegate fra loro con i piccioni viaggiatori.
Grazie a questi animali riuscivano ad inviare notizie al Cairo in sole 12 ore – parliamo di distanze enormi, centinaia di km.
Rientro a Madaba passando dal monte Nebo (Santuario chiuso – l’abbiamo mancato per una manciata di minuti. Chiusura estiva ore 18,00)
Visita serale di Madaba.
GIORNO 3 – MONTE NEBO, MAR MORTO E DANA
Visita di Madaba e della chiesa di San Giorgio, Monte Nebo, Mar Morto e pernottamento a Dana.
Colazione e partenza a piedi per la visita dei mosaici della chiesa di San Giorgio.
In questa piccola chiesa è custodito quello che resta di un grande mosaico del sesto secolo dc che raffigura una mappa della Terra Santa.
Dal Libano al Nilo, dal deserto al Mediterraneo, una vera mappa giudicata storicamente molto accurata. Al centro è visibile la città di Gerusalemme, e il modo in cuio è stata raffigurata ha permesso agli storici di collocare nel tempo la realizzazione del mosaico.
Nella foto qui sotto si vedono anche le grandi navi che solcano il Mar Morto, e pesci e barche più piccole che popolano il fiume Giordano.
Ho fotografato anche il cartellone completo con i punti di riferimento, i più attenti noteranno un’inesattezza che riguarda il fiume Nilo, in basso a destra. Io non ci sarei arrivata nemmeno in mille anni, Alessandro l’ha notata alla prima occhiata. Voi la vedete?
Nella cripta della chiesa è custodita anche un’icona a cui i fedeli della chiesa greco ortodossa sono particolarmente devoti.
Il motivo di questa devozione è un “miracolo”, avvenuto durante una funzione nel 1976. Secondo le testimonianze dei fedeli sull’incona è improvvisamente apparsa una mano blu.
Tale mano è stata interpretata come un soccorso, una cura particolare della Vergine per la città di Madaba.
Da Madaba poi siamo andati al santuario del Monte Nebo – a pochi minuti in auto.
Il Monte Nebo è, secondo la leggenda, il luogo di sepoltura di Mosè: è il monte dal quale lui si affacciò e vide finalmente la terra promessa.
“ Il Signore gli disse: «Questo è il paese per il quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l’ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai».
(Bibbia, Deuteronomio)
Il panorama è sorprendente: in mezzo a montagne assolutamente brulle si apre improvvisamente la valle del Giordano e l’azzurro del Mar Morto.
Il Santuario è un luogo di devozione di molte religioni, sono rimasta molto stupita dall’affollamento che abbiamo trovato.
Ingresso non compreso nel JP: 2 jd a persona.
Risaliti in auto scendiamo verso il punto più basso della terra, la depressione del Mar Morto – 423 metri sotto il livello del mare.
Qui il caldo è torrido e l’aria sembra più densa.
Ingresso ad Amman Beach ( 20 jd a persona) per un bagno nel Mar Morto ed un po’ di relax in piscina.
QUALCHE INFORMAZIONE SUL MAR MORTO
Il Mar Morto non è un mare, è un grande lago. A causa della incredibile salinità delle sue acque possono viverci solo poche forme di vita elementari: da qui il nome.
E’ proprio la salinità dell’acqua che ci attrae e sfidiamo il caldo torrido per provare un’esperienza nuova.
Fare il bagno qui è fantastico, l’acqua ci sostiene e ci fa galleggiare come tappi di sughero. Dopo il primo momento sconcertante in cui ci rendiamo conto che qui tutte le regole si capovolgono iniziamo a divertirci e a giocare. Valentina però non riesce a stare in acqua, non tollera il sale e scappa quasi subito nelle piscine.
Abbiamo scelto un lido attrezzato proprio per questi motivi, non è il caso di fare il bagno senza poi potersi risciacquare con acqua dolce.
A questo aggiungiamo che la Giordania è un paese musulmano, e mettersi in costume su spiaggia libera – in particolare per le donne – non è visto proprio di buon occhio.
Detto questo abbiamo scelto una delle soluzioni più economiche in zona, 20 JD a testa per utilizzare spogliatoi, bagni, docce e piscine.
La spiaggia è di terra e sale su cui è possibile anche fare i fanghi, mare limpidissimo e caldo, bagno pazzesco, un’esperienza unica.
Temperature torride (43 gradi) ma stranamente piacevoli. Io soffro di pressione bassa e non ho mai avuto nemmeno un capogiro.
Pernottamento a Dana – Al Nawatef camp.- campeggio con bagno in comune, sistemazione in tende senza energia elettrica. Per raggiungerlo bisogna percorrere un pezzo di sterrata. Un posto favoloso ma non adatto a chi cerca comodità. Voto 9.
Le tende del camp si affacciano su una valle stupenda, su un paesaggio di rocce modellate in forme fantasiose, di campi di grano biondissimi, di alberi contorti. In un itinerario della Giordania low cost non possono mancare i pernottamenti in campi tendati (La parte più bella della vancanza!)
Dana è un posto favoloso e credetemi, merita più delle poche ore che le abbiamo dedicato.
GIORNO 4 – DANA, LITTLE PETRA E PETRA BY NIGHT
La giornata inizia presto per me, svegliata dal sole. Mi alzo e vado a fare una bella passeggiata nei dintorni del camp, godendomi la solitudine e l’aria fresca della mattina.
Da sapere a Dana: il camp è in montagna, le notte sono fresche – abbiamo dormito con le coperte pesanti. Vi servirà almeno una felpa, anche se andate in estate.
Siamo passati dai 43 gradi (di giorno) del Mar Morto ai 16 gradi (di notte) a Dana – è un bel salto!
Oggi abbiamo in programma la visita a Little Petra e Petra by Night.
L’ingresso a Little Petra è gratuito, considerate circa un’ora di visita.
Vi consiglio caldamente di visitare Little Petra prima di entrare a Petra, altrimenti non l’apprezzerete.
Il percorso è semplice, si accede da una piccola gola e ci si trova immediatamente “in città”. Rispetto a Petra qui ci sono due differenze evidenti. La prima riguarda la natura del Siq ( = la gola ). Il nome di questo sito è Siq al-Bqarid, siq freddo. Il sole arriva sul fondo della gola solo nelle ore centrali della giornata – quindi le temperature sono notevolmente più “fresche”.
La seconda differenza è l’affluenza di visitatori: qui c’eravamo praticamente solo noi.
Una cosa utile da sapere che abbiamo capito parlando con gli operatori locali è che i mesi estivi sono bassa stagione e che il flusso dei visitatori è ridotto in modo considerevole (Cosa che abbiamo riscontrato anche in altri luoghi). Buono a sapersi, no?
Petra by night: 17 jd, non compresa nel Jordan Pass.
I biglietti si possono acquistare anche in albergo. Gli spettacoli serali sono previsti solo il lunedì, mercoledì e giovedì, a partire dalle 20,30.
Se state programmando un itinerario in Giordania low cost secondo me questa è una cosa che si può anche perdere. (Ma lo so, non ci credete: l’avevano detto anche a me e non ci ho creduto nemmeno io)
Mio giudizio personale: troppa gente e troppa maleducazione sciupano l’atmosfera da sogno, ed è un peccato perchè l’effetto sarebbe davvero molto bello.
Pernottamento al Sunset Hotel di Wadi Musa. Sulla carta è a 1 stella, nella realtà ha sistemazioni e sevizi almeno da 3 stelle ed è a pochi passi dall’ingresso a Petra. Parcheggio gratuito lungo la strada di fronte all’albergo. Ottima sistemazione a prezzi veramente contenuti, per gli standard di Wadi Musa. Voto 8.
Tutti gli alberghi scelti per il nostro itinerario in Giordania low cost hanno valutazioni booking superiori a 8, e vi confermiamo l’ottimo rapporto qualità-prezzo.
Un piccolo consiglio per i filtri booking a Wadi Musa: attenzione, il centro visitatori di Petra non è al centro città di Wadi Musa. Se state cercando un albergo vicino all’ingresso – in modo da poter rientrare senza prendere la macchina o un taxi – dovete mettere “Centro visitatori” come filtro.
Altra informazione utile: nei pressi del centro visitatori non ci sono sportelli ATM, è necessario spostarsi nella parte alta di Wadi Musa per trovarne uno.
GIORNO 5 PETRA
Intera giornata a Petra, ingresso alle 6,30.
Percorsi 22 km a piedi su e giù per le montagne.
E’ enorme.
E’ emozionante.
Percorrere il Siq immerso nell’ombra e poi trovarsi davanti alla sbalorditiva facciata del Tesoro è un tuffo al cuore.
Si, è emozionante anche se l’ho visto in migliaia di foto: è un sogno lungo trent’anni che finalmente si avvera.
Vi racconterò tutto in un altro post, intanto vi anticipo alcune cose indispensabili:
- usate scarpe comode. Ho visto uomini in infradito e donne con i tacchi, ho pianto per i loro piedi. Il sito è enorme, per raggiungere molte attrazioni bisogna fare centinaia di gradini. Meglio saperlo.
- proteggetevi dal sole. Una crema a schermo totale, occhiali da sole e cappello con visiera. Vi serviranno!
- cercate di capire in anticipo che tipo di giro volete fare. Indicativamente il percorso che va dal centro visitatori al Tesoro – il primo edificio interno di Petra – è di circa 3 km. Dal centro visitatori al Monastero sono più di 10 km. Potrete percorrere vari tratti del percorso a cavallo, o sugli asini. Nella parte iniziale ci sono anche delle piccole carrozze.
- attenzione ai sentieri non ufficiali. In tutto il sito ci sono decine di deviazioni verso punti panoramici, ma i sentieri per raggiungerli non sono sempre agevoli e sicuri. Ricordate anche che qui la contrattazione con le guide è doverosa, considerate che partono almeno dal doppio di quello che hanno intenzione di chiedere. (Direi anche il triplo, ma trovo estenuanti le trattative)
Un consiglio utile: portatevi un minimo di scorte di acqua, senza esagerare. All’interno del sito si trova tutto a prezzi normalissimi.
Pernottamento Sunset Hotel.
GIORNO 6 – PETRA E WADI RUM
Mattinata a Petra, ingresso ore 7,30.
Attenzione, se volete trovare poca gente non entrate alle 7 e 30, è già tardi.
In mattinata abbiamo raggiunto l’altura del sacrificio, uno dei punti panoramici più belli.
Partenza per Wadi Rum nel primo pomeriggio.
Wadi Rum è uno dei deserti più belli che io abbia mai visto.
La sua bellezza così insolita appare in molti film, più volte ha rappresentato Marte sul grande schermo.
Nella foto una scena del film The Martian in cui Wadi Rum ha decisamente una parte da protagonista!
Siamo arrivati nel deserto senza sapere bene cosa aspettarci.Sapevamo di dover lasciare la macchina a Rum, e poi ci avrebbero accompagnati al campo, ma non avevamo accordi precisi.
Immaginavamo che il campo tendato fosse appena fuori dal paese, e invece eravamo nel bel mezzo del nulla, con il campo praticamente a nostra completa disposizione.
Per raggiungerlo abbiamo fatto un piccolo tour, con fermate nei punti d’interesse più conosciuti.
Sistemazione spettacolare, la migliore di tutta la vacanza.
Pernottamento al Um Sabatah Camp :campo tendato nel deserto, bagno in comune, posto fa-vo-lo-so. Voto 10.
GIORNO 7 – AMMAN
Rientro ad Amman e arrivo nel primo pomeriggio.
Giro turistico nei – pochi – punti d’interesse.
Amman è una città costruita in una zona collinare, è fatta di strade in salita, scalette, mercati, angolini suggestivi.
Forse di sera è più interessante, i mercati di downtown sono pieni di gente e di merci, l’atmosfera è più esotica.
Nel complesso l’ho trovata poco interessante, è un peccato averle dedicato più di una serata.
Pernottamento Al Houriat Hotel, in downtown. Posizione comoda, parcheggio gratuito in una piazza davanti all’albergo. A pochi passi dal teatro romano e dai mercati della città bassa. Struttura però scarsa, quindi per me non merita più di sei.
GIORNO 8 – AMMAN, CITTADELLA
Avevamo previsto un’intera giornata ad Amman ma in realtà siamo andati solo a fare un giro nella downtown – esclusivamente per assaggiare la migliore knafeh della Giordania, da Habibah sweets.
Dopo l’assaggio siamo andati in macchina alla Cittadella – una bella zona archeologica con vista su tutta la città. Segnalo anche il piccolo museo archeologico che custodisce vari reperti ritrovati ad Amman ed in altri siti Giordani e che coprono un arco di tempo che parte dalla preistoria.
Volo di rientro in serata.
COL SENNO DI POI
Ad Amman siamo stati troppo tempo, davvero. Mezza giornata basta e avanza.
Dana e Wadi Rum invece meritavano più tempo.
Senz’altro avremmo potuto rientrare passando dalla strada dei Re ed includendo almeno uno dei castelli nel deserto, ma abbiamo preferito l’autostrada per raggiungere Amman più in fretta e non ne valeva la pena.
Spero che questo post possa esservi utile, e se avete qualche domanda sarò felice di rispondere!
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