“Vado dove costa meno” – Guida al low cost ed alla flessibilità
Guida al low cost flessibile.
Viaggiando in quattro mi ritrovo spesso a dover far coincidere budget e desideri: il primo sempre scarso ed i secondi sempre eccessivi! Immagino che capiti un po’ a tutti, no?
Negli anni ho imparato qualche piccolo trucco, e probabilmente il più importante per noi è la flessibilità.
Cosa significa essere flessibili? Per me significa essenzialmente non attaccarsi ad un’idea di viaggio in particolare, ma considerare sempre una serie di opzioni. Tenere gli occhi aperti ed essere pronti a cogliere le occasioni ogni volta che si presentano. New York – nella foto qui sotto – è il risultato di un colpo di fortuna con le tariffe di Air Italy. Non era assolutamente in programma, ma l’ocasione era veramente troppo ghiotta!
Un esempio di cosa intendo per flessibilità: quest’anno per Pasqua volevamo prenderci un paio di giorni di vacanza.
Sapete tutti che in Italia per le festività i prezzi sono folli ( tutto il contrario del low cost che cerchiamo sempre), e noi volevamo spendere poco, anzi pochissimo per i pernottamenti ed i pasti. Non avendo una meta precisa, ma solo un bisogno urgente di staccare, ho cercato su Booking delle strutture che potessero ospitarci alle mie condizioni.
Invece di cercare un posto preciso però ho impostato l’intera regione che mi interessava, e poi abbiamo scelto in base al prezzo delle strutture proposte.
La nostra scelta è caduta su una casa mobile in un campeggio nell’alto Lazio: recensioni ottime, prezzo eccezionale. Da lì ho iniziato a documentarmi sulle cose da vedere nei dintorni, ed ho buttato giù un piccolo itinerario, mescolando il più possibile natura e borghi.
L’Italia è fatta così, ovunque si vada si trova qualcosa di speciale, basta informarsi un po’ e il successo è garantito.
Naturalmente questo principio si può applicare a qualsiasi tipo di viaggio e a qualsiasi prenotazione, dal pernottamento all’aeroporto di partenza o di arrivo, in base alle esigenze di ognuno. Imparare la flessibilità è utile anche per la gestione dei mille imprevisti che capitano sempre in viaggio, è l’arte del piano B.
A me è servito molto anche abbandonare il modo di pensare “Devo vedere tutto quello che c’è perché poi non ci tornerò mai più” che in passato mi ha fatto scartare molte mete perché non potevamo permettercele nel modo in cui le avrei volute visitare.
Per fortuna che con i dovuti accorgimenti si può viaggiare anche low cost!
Col tempo ho capito che “Piuttosto che niente è meglio piuttosto“: peccato non esserci arrivata prima!
A gennaio 2017 abbiamo passato una settimana fantastica in Sudafrica nel Kruger: se mi fossi ostinata a volere ad un itinerario più classico e completo non saremmo partiti, e ci saremmo persi qualcosa di unico.
Bene, spero che quello che vi ho raccontato possa esservi utile in qualche modo, e se avete qualche soluzione o strategia personale per far quadrare i conti e vi va di raccontarmela sono qui!
Altro articolo su questo tema: Come si costruisce un itinerario low-cost
(Nella foto la scritta Hope di Indiana – A New York. Hope come la speranza di poter vedere tutto quello che desideriamo!)
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