Vilnius in due giorni – Un giro nelle capitali Baltiche
Piuttosto piccola, compatta, piena zeppa di cose da vedere: l’ho girata in lungo e in largo a piedi, vale davvero la pena!
Per il pernottamento ho scelto una struttura a due passi dalla Cattedrale e mi sento di consigliarla perchè è una sistemazione caratteristica, pulitissima e in una zona comoda per tutto: Bed&Blues prenotato con Booking.
Ho passato due notti a Vilnius e devo dire che non ci sarebbe stata male una notte in più, sarei tornata volentieri ad Uzupis – il mio posto del cuore – ed avrei fatto un’escursione più lunga a Trakai. Sembra piccola ma in realtà c’è davvero molto da vedere ed è una città vivace ed interessante.
Vi racconto un po’ cosa ho visto, cercando di creare un percorso di visita razionale.
INDICE
Primo giorno a Vilnius
Da Kaunas ho raggiunto facilmente Vilnius in treno, tragitto di circa un’ora al costo di 8 euro (Prezzi Luglio 2024)
Dalla stazione ferroviaria di Vilnius parte un percorso ideale da fare a piedi che tocca tutte le attrazioni principali.
Appena usciti dalla stazione scendete in direzione della porta dell’Aurora e troverete il grande murales di Millo di fronte al mercato (Hales Turgos).

Freedom – Millo
Se vedo un mercato non resisto: devo entrare! E questo merita veramente.
Nella parte all’aperto trovo montagne di frutti di bosco e funghi cantarelli – mai visti così tanti tutti insieme – e nella parte interna una serie di piccole botteghe e di forni. Profumi di pane caldo e dolci appena sfornati rendono impossibile non fermarsi.

Dolci e frutta ad Hales Turgos
Mi lascio trasportare della gola e mi prendo un kibinai farcito con i funghi e una vaschetta di frutti misti: una merenda davvero sostanziosa.
Vilnius ha un centro storico molto più grande e molto più originale di quello che mi aspettavo .
Gli edifici di culto sono fitti fitti, uno accanto all’altro, chiese cattoliche accanto a chiese ortodosse, viuzze piene d’atmosfera e case d’epoca.
Un’atmosfera festosa che sembra avvolgere la città intera. Non ho mai visto così tante coppie di sposi tutte nello stesso giorno!
La città vecchia
L’ingresso alla città vecchia è la Porta dell’Aurora, l’unica porta antica della città ad essere rimasta intatta.

La Porta dell’Aurora
La porta dell’Aurora era la porta principale e prevedeva un pedaggio per entrare in città. Il costo da pagare era una pietra, che sarebbe poi stata usata per pavimentare o riparare le strade della città.
La Madonna Nera si trova subito sopra alla porta ed è un’importante tappa di pellegrinaggio della Via Lituana, il ramo baltico del cammino di Santiago.

Madonna Nera della Porta dell’Aurora
Splendido e inaspettato anche l’interno ricchissimo della chiesa ortodossa dello Spirito Santo

Chiesa Ortodossa dello Spirito Santo
Dalla porta dell’Aurora basta procedere sulla via principale per addentrarsi nella città vecchia, ma non limitatevi al percorso turistico: qui c’è qualcosa da vedere in ogni via o corte, non immaginavo davvero una tale ricchezza.
Avevo letto in rete che Vilnius sii visita in mezza giornata: sarò lenta io (e so di non esserlo) ma in due giorni non ho visto tutto quello che c’era da vedere.

Palazzo Presidenziale di Vilnius
Subito dopo la piazza del municipio vi segnalo una piccola via che si chiama Stikliu Gatve: ci sono negozi originalissimi.
Date un’occhiata ai papillon d’autore (Clienti famosi da tutto il mondo) o ai bellissimi gioielli fatti a mano.
Questa parte di Vilnius mi ha colpito moltissimo: niente grandi catene, ma botteghe di artigiani locali pieni di creatività.
La Cattedrale di Vilnius
Arrivata alla cattedrale di Vilnius mi metto subito alla ricerca di una mattonella molto particolare, inserita nella pavimentazione di fronte all’ingresso della chiesa: la Stebuklas (Il Miracolo).

Stebuklas – Cattedrale di Vilnius
È il punto simbolico di partenza della Baltic Way, la catena umana lunga 675 chilometri che il 23 agosto 1989 unì più di due milioni di persone da Vilnius a Riga fino a Tallinn

Cattedrale di Vilnius
Ho visto le foto di questa catena, tutta questa gente in piedi che si tiene per mano, questo filo simbolico e solidissimo che lega la storia ed il destino delle tre repubbliche baltiche. Un’immagine potente che tocca il cuore

Baltic Way (Foto dal Museo delle vittime del Genocidio)
L’interno della cattedrale è grandioso ma un po’ spoglio, una delle cose che mi è rimasta più in mente è la reliquia di San Giovanni Paolo II. E chi se lo immaginava che nel ventunesimo secolo esistessero ancora le reliquie? Non io.
Esco dalla cattedrale e nel parco subito accanto trovo un bellissimo tavolino per i rinfreschi: non si vede nessuno in giro ma è già tutto pronto per gli sposi e per i loro ospiti. Mi sembra un’idea bellissima.

Il rinfresco nel parco
La collina di Gediminas
Costeggio il parco fino a raggiungere il castello ed entro nei cortili interni, decisa a prendere la funicolare per salire fin sulla cima della collina. La trovo chiusa – probabilmente era una chiusura temporanea perchè stavano allestendo gli spazi per un concerto.
Nessun problema, salgo a piedi! La salita è piuttosto in pendenza ma è molto breve, e la vista dalla cima è spettacolare

Panorama dalla collina di Gediminas
La torre di guardia è visitabile – c’è un museo archeologico – ed è uno dei luoghi simbolo di Vilnius.

Torre di Guardia di Gediminas
E’ qui infatti che issarono la bandiera Lituana nel 1988 e da cui ebbe inizio il movimento di Liberazione che portò all’indipendenza del 1990.

Foto dal Museo delle Vittime del Genocidio
Dalla collina di Gediminas vedo anche la collina delle Tre Croci, immersa nei boschi, e mi rendo conto che è più vicina di quello che pensavo. E che faccio, non vado a dare un occhiata?
La collina delle tre croci
Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è che in pochi passi si passa da città a bosco: il sentiero che porta al monumento delle tre croci infatti è immerso in un fitto bosco ombroso.
Anche questo monumento è un simbolo della resistenza di Vilnius: le croci sono presente su questa collina fin dal diciassettesimo secolo – prima in legno e poi in cemento.
Furono abbattute dai Sovietici nel 1950 (un destino simile a centinaia di altri monumenti religiosi che sono stati cancellati durante i 50 anni di regime) e ricostruite nel solito posto – ma più grandi – nel 1989 dal movimento indipendentista.

Collina delle Tre Croci
Nella storia della Lituania nel secolo scorso la religione ha un ruolo molto più importante di quello che si potrebbe pensare: nei momenti in cui tutte le informazioni erano filtrate e controllate dal regime le voci clandestine più forti erano proprio quelle della Chiesa Lituana.
A questo argomento è dedicata un’intera sezione nel Museo del Genocidio e del KGB – una tappa necessaria per capire davvero la storia complicata di questo paese.
Tornando indietro faccio un rapido stop in albergo – ho scelto il Bed & Blues e lo consiglierei per comodità e posizione, subito accanto alla cattedrale.
Mi fermo giusto il tempo per lasciare lo zaino in camera e riparto in direzione del Museo delle Vittime del Genocidio e del KGB.
Museo delle Vittime del Genocidio e del KGB
Ci sono musei simili a questo in ognuna delle tre capitali Baltiche, ho scelto quello di Vilnius perchè l’edificio in cui si trova è stato sede del KGB durante il regime e l’esposizione ricalca fedelmente gli arredi e l’organizzazione degli spazi di allora.

Un ufficio con arredi d’epoca – Museo delle vittime del genocidio
Visitandolo mi rendo conto che so pochissimo della storia di questo paese e che non avevo proprio idea di come fosse la vita durante il regime.
Nelle varie sezioni si affrontano argomenti come la sorveglianza da parte del KGB della vita quotidiana, la deportazione dei cittadini lituani, la resistenza dei partigiani e il genocidio.
Nel piano interrato dell’edificio (La sede originale del KGB durante il regime) si trovano le celle di detenzione.
Ecco, questa parte non è per anime sensibili. Pensavo di non esserlo e invece ho provato un certo malessere durante la visita.
Per non farmi mancare niente decido di andare a dare un’occhiata anche alla ex prigione Lukiskes, oggi riconvertita in spazio culturale.

Ex carcere Lukiskes
L’ex carcere è visitabile (Peccato che sono arrivata tardi per l’ultima visita) e all’interno del cortile adesso c’è un bar in cui è possibile bere e ascoltare musica.
Per oggi ho camminato abbastanza: mi fermo un po’ a rilassarmi in Lukiskes square, un bel parco fiorito, e poi torno in centro.

Lukiskes Square
Per la cena vado a colpo sicuro da Etno Dvaras dove so che posso trovare un’ottima cucina tradizionale lituana.
Secondo giorno a Vilnius
Il secondo giorno mi alzo con calma e vado a fare colazione ad un Narversen.
I Narversen qui sono come i konbini in Giappone: sempre aperti, sorprendentemente economici e tutti uguali, in ogni città. Per i golosi: provate i dolcetti con le noci macadamia, sono una bontà!!
Alle nove ho appuntamento in piazza della cattedrale per l’escursione che ho prenotato con Get Your Guide: ancora una volta un ottimo servizio. La destinazione è il castello di Trakai.
Il castello di Trakai

Castello di Trakai
Questa è una gita facile da Vilnius che permette di visitare il lago Galvè ed il famoso castello di Trakai.
Dalla città si può raggiungere facilmente in treno o in autobus, io per motivi di tempo ho preferito un’escursione di Get your Guide.
La gita è ben organizzata ed ha un prezzo adeguato al servizio. La consiglierei senz’ altro.
Il viaggio dura 45 minuti, passati a guardare dal finestrino questo paese senza montagne e ad ascoltare l’audio guida

Lago Galvè
Il castello di Trakai risale al quindicesimo secolo ma dopo decenni di abbandono è stato completamente ricostruito nel novecento, cercando di rispettare l’aspetto originale.
Il castello sorge su un’isola collegata alla terraferma da passerelle di legno, circondata da acque azzurre che riflettono torri e mura: una posizione davvero scenografica.

Castello di Trakai
Purtroppo però ho avuto l’impressione di un recupero un po’ maldestro, l’intero castello appare un po’ troppo nuovo, troppo perfetto.
Forse hanno avuto la mano un po’ pesante nei lavori di recupero.

Trakai – il cortine interno
Vale la pena invece passeggiare lungo il lago e guardare la gente che fa il bagno: c’è una bella atmosfera estiva di vacanza.
Il lungolago è punteggiato dagli immancabili negozi di souvenir, ristoranti e bar. Ci sono piattaforme dove sdraiarsi a prendere il sole e noleggiatori di kayak e di pedalò.
Passata la passerella del castello ci sono dei locali che hanno i tavolini proprio sulla riva: prendetevi una birra fresca e un kibinai e godetevi il sole.

Kibinai – Tipico di Trakai ma si trova un po’ ovunque in Lituania
Il kibinai nasce proprio qui, è un cibo tipico della piccola colonia di ebrei caraiti che vive in questa zona: è talmente gustoso però che lo troverete ovunque. È un piccolo calzone di pasta brisé ripieno di carne, formaggio o funghi. Un ottimo spuntino croccante e saporito
Torno in città nel primo pomeriggio e decido che è ora di varcare il confine e visitare un altro stato.
La Repubblica di Uzupis
Non solo: le persone hanno il diritto di essere pigre e di oziare.
E vi dirò la verità: io qui potrei benissimo viverci
No, non sono impazzita, è scritto nella costituzione, perché questo è uno stato vero.
La Repubblica di Uzupis ha Presidente, leggi, costituzione e frontiere.
E timbri sul passaporto e festa nazionale: il primo d’aprile!

Il timbro di Uzupis
È una parte di città di Vilnius che ha deciso di autogestirsi, una comune libera di artisti, come Christiania a Copenhagen – ma più scherzosa.

Arrivate a fare i grattini alle orecchie del gatto di Uzupis e poi ditemi se non vi commuovete pure voi leggendo le parole dell’ artista che l’ha creato.
Let’s start living with no fear.. un inno alla fiducia ed al coraggio e un bel gattone ciccioso da coccolare.

Parole semplici che dicono tutto, una filosofia di vita che può rendere il mondo migliore.Passo un po’ di tempo a curiosare in giro e faccio una ricca merenda da Liu Patty, mi fermo a coccolare tutti i gatti che incontro (Pure loro hanno diritti e doveri sanciti dalla costituzione) e mi godo questa atmosfera così diversa.

Mi sono innamorata di Uzupis – ci vorrebbe un posto così in ogni città.

Bonus: per i cacciatori di Murales qui ne trovate uno di Penguingirl per il suo progetto 100 Dream Trees ( ne ho trovato uno anche a Danzica )

Uzupis
Tornando verso il centro
Rientro verso il centro città passando dalla chiesa di Sant’Anna, uno dei capolavori gotici più belli del Baltico.

Chiesa di Sant’Anna
La leggenda narra che Napoleone, vedendola, abbia esclamato di volerla portare con sé “sul palmo della mano” fino a Parigi.
Beh, almeno questa non se l’è portata via davvero.
Una cosa davvero particolare di questa chiesa sono i mattoni con cui è stata costruita, trovate un pannello con tutte le forme utilizzate. Una specie di gigantesco gioco di Lego con più di 30 tipi diversi di mattoncini.
Imbocco poi la Literatu Gatvè, una stradina fiancheggiata da muri ricoperti di piccole opere d’arte, targhe dedicate a scrittori ed artisti lituani. Un colpo d’occhio davvero notevole che racconta la città attraverso la sua cultura.
Termino questa giornata con un bellissimo tramonto dalla Collina di Gediminas con la città che si colora d’oro ai miei piedi, poi un’ottima cena da Pilies Katpédélé a base di blinis al salmone e cantarelli.
Prossima tappa Riga!
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